La prevenzione delle malattie cardiovascolari è la prima arma contro la principale causa di morte a livello globale, con oltre 20 milioni di decessi ogni anno. Non fa eccezione l’Italia, dove rappresentano il 40% di tutti i decessi, circa 230.000 persone ogni anno.
Queste patologie non solo causano un elevato numero di morti, ma sono anche la prima causa di disabilità permanente: circa cinque persone ogni mille in Italia soffrono di invalidità dovuta a malattie cardiovascolari.
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Prevenzione delle malattie cardiovascolari
Il professor Domenico Gabrielli, Presidente della Fondazione per il Tuo Cuore dell’ANMCO, sottolinea l’importanza della prevenzione nelle patologie cardiovascolari.
Esistono fattori di rischio non modificabili, come l’età, il sesso e la familiarità, ma altri possono essere controllati, come:
- fumo,
- alcol,
- alimentazione scorretta,
- sedentarietà.
Questi comportamenti aumentano il rischio di sviluppare condizioni come diabete, obesità, ipercolesterolemia e ipertensione arteriosa.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità il 98% della popolazione italiana tra i 18 e i 69 anni presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare. Modificare lo stile di vita e seguire correttamente le terapie prescritte è fondamentale per ridurre drasticamente la morbilità e la mortalità cardiovascolare.
Ipertensione Arteriosa: un fattore di rischio chiave
Tra i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari c’è l’ipertensione arteriosa, che colpisce oltre il 60% delle persone in età adulta. Se non controllata, può portare a condizioni gravi come infarto, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ictus e insufficienza renale.
Ridurre la pressione arteriosa, attraverso trattamenti farmacologici o interventi sullo stile di vita, può significativamente abbassare il rischio di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari.
Prevenzione delle malattie cardiovascolari: le nuove Linee Guida sull’ipertensione arteriosa
Le nuove linee guida sulla gestione della pressione arteriosa presentate alla Società Europea di Cardiologia introducono importanti aggiornamenti. La soglia per iniziare il trattamento farmacologico è ora più bassa, con obiettivi di pressione sistolica, cioè la massima, tra 120 e 129 mmHg, se tollerata dal paziente, rispetto ai precedenti valori inferiori a 140/90 mmHg.
Queste modifiche si basano su nuove evidenze scientifiche che dimostrano come una riduzione più intensiva della pressione arteriosa possa ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.
Misurazioni della pressione e diagnosi
Secondo la dott.ssa Stefania Di Fusco, Chairperson dell’Area Prevenzione Cardiovascolare ANMCO, è fondamentale che le misurazioni della pressione siano effettuate anche al di fuori degli ambulatori, per confermare il raggiungimento degli obiettivi di trattamento e diagnosticare correttamente l’ipertensione.
Stile di vita e alimentazione
Le nuove linee guida pongono l’accento sull’importanza di modificare lo stile di vita. Ad esempio, viene raccomandata una riduzione dell’assunzione di zuccheri semplici, in particolare nelle bevande zuccherate, che non dovrebbero superare il 10% delle calorie giornaliere.
Inoltre, per i soggetti ipertesi senza malattie renali, è consigliata un’alimentazione povera di sodio (non più di un cucchiaino di sale al giorno) e ricca di potassio, tramite alimenti come frutta e verdura.
Aderenza alle nuove Linee Guida
Il dott. Fabrizio Oliva, Presidente ANMCO, sottolinea la necessità di educare i pazienti sull’importanza di seguire correttamente le terapie prescritte. La mancanza di aderenza terapeutica è una delle principali cause di ospedalizzazioni e decessi evitabili. Secondo Oliva, l’80% dei decessi cardiovascolari potrebbe essere prevenuto intervenendo sui fattori di rischio modificabili.
Conclusione
Le malattie cardiovascolari restano una sfida globale, ma interventi preventivi e una maggiore consapevolezza sui fattori di rischio possono ridurre significativamente l’incidenza e la mortalità. Campagne educative e una maggiore attenzione alla prevenzione cardiovascolare sono fondamentali per ridurre il peso di queste patologie e migliorare la qualità della vita dei pazienti.