Oggi contro le malattie infiammatorie croniche intestinali potrebbe esserci un’arma in più: la molecola IL-33. Si tratta di una proteina chiave nella cura di queste patologie, scoperta grazie a uno studio condotto dalla Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica e della Case Western Reserve University di Cleveland (Ohio, USA).
Lo studio
Dalla ricerca, condotta su modelli animali di malattia e su cellule intestinali umane, è emerso che la molecola IL-33 favorisce la rigenerazione delle pareti intestinali danneggiate dalla malattia, mediante l’attivazione di altre sostanze ad azione riparatrice, i microRna (mRna). Si è visto che IL-33 tramite specifici mRna coinvolti può guarire la parete intestinale, suggerendo nuove vie di cura. «Questo studio pone le basi razionali per la valutazione di un potenziale approccio terapeutico tramite l’azione protettrice dell’IL-33 e/o del miR-320 nelle IBD» commenta Antonio Gasbarrini, direttore dell’Area
Le malattie infiammatorie croniche intestinali
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (in inglese “IBD”, Inflammatory Bowel Disease), comprendono la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Si stima che in Italia ne soffrano almeno 150.000 persone e ogni anno si contano circa 20 nuovi casi ogni 100.000, un tasso di incidenza in costante aumento come in tutti i Paesi Industrializzati. I sintomi variano: nella malattia di Crohn si riscontrano dissenteria, dolore addominale e febbriciattola, la rettocolite ulcerosa si presenta sempre con diarrea ematica, sensazione di incompleto svuotamento e anemia. Oggi queste malattie si tengono a bada con un ristretto numero di agenti immunomodulanti (che regolano il sistema immunitario) con un’efficacia variabile da paziente a paziente, che tuttavia spesso si esaurisce con il passare del tempo.
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