Qual è il legame tra malattie autoimmuni e donne? O meglio, perché le malattie autoimmuni colpiscono molto di più le donne? Non è facile rispondere a questa domanda. Alcuni esperti dell’Università di Stanford hanno condotto uno studio per cercare di dare finalmente una risposta. I risultati si possono leggere sulla rivista scientifica Cell.
Non se ne conoscono esattamente le cause, ma le evidenze scientifiche hanno dimostrato che sono provocate da un mal funzionamento del sistema immunitario, che attacca le cellule del corpo, come fossero virus o batteri esterni. Interessano il 5% della popolazione e in quattro casi su cinque sono donne.
In questo articolo
Quali sono le malattie autoimmuni più diffuse?
Se ne conoscono più di 100, ma le più diffuse sono:
- Artrite Reumatoide,
- Tiroidite di Hashimoto,
- Diabete di tipo I,
- Vasculite,
- Vitiligine,
- Lupus eritematoso sistemico,
- Celiachia,
- Sclerosi multipla,
- Sindrome di Guillain-Barré,
- Malattie infiammatorie croniche intestinali.
Legame tra malattie autoimmuni e donne: qual è l’ipotesi sul tavolo?
L’ipotesi principale è che la responsabilità per la prevalenza di genere stia in una molecola chiamata Xist, che non è presente nelle cellule maschili. Il compito principale di queste molecole è quello di disattivare il secondo cromosoma X negli embrioni, assicurando che le cellule del corpo non subiscano un danno.
Per l’indagine utilizzata anche l’ingegneria genetica
Per capire meglio perché queste patologie colpiscano di più le donne, il gruppo di ricerca ha voluto indagare le ragioni per cui queste molecole sono prodotte solo dalle cellule femminili. Gli esperti, attraverso tecniche di ingegneria genetica, hanno inserito in alcuni topi maschi questa molecola. In questo modo hanno scoperto che le proteine che si legano alla Xist provoca una risposta del sistema immunitaria.
Legame tra malattie autoimmuni e donne: servono comunque studi approfonditi
I ricercatori hanno anche analizzato campioni di sangue di pazienti con lupus, dermatomiosite e sclerosi sistemica per poi confrontarli con campioni provenienti da persone senza malattie autoimmuni. I campioni provenienti da pazienti con malattie autoimmuni hanno prodotto livelli più elevati di autoanticorpi in risposta a proteine associate a Xist.
Non è chiaro però se le proteine associate a Xist siano la vera causa della malattia o un fattore di rischio, da aggiungere ad altri, come alimentazione, microbioma e fumo di sigaretta.