La malattia di Ménière è una sindrome caratterizzata da crisi vertiginose, sordità fluttuante, acufeni. Coinvolge tutto l’orecchio interno, sia la parte uditiva (labirinto cocleare) che quella dell’equilibrio (labirinto vestibolare). Il meccanismo alla base della patologia è l’idrope endolinfatica, cioè una dilatazione del labirinto membranoso. Si manifesta in età adulta con un picco d’insorgenza intorno ai 40 anni. È inizialmente monolaterale, con una possibilità di forme bilaterali fino al 50%. In Italia si stima che interessi circa 300.000 pazienti con 2000 nuovi casi ogni anno.
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Malattia di Malattia di Ménière: cause
Non è ancora chiaro cosa possa provocare l’idrope, anche se sono stati proposti possibili meccanismi virali, neurovascolari (simili all’emicrania), genetici o autoimmuni.
Sintomi
I sintomi della malattia di Ménière sono:
- Ipoacusia fluttuante, cioè una perdita dell’udito caratterizzata da fasi di riduzione della capacità uditiva a fasi di remissione del disturbo. A volte sembra di sentirci bene, altre volte no
- Vertigini rotatorie
- Acufeni a tonalità grave, cui si associa un sintomo caratteristico, cioè il senso di pienezza auricolare.
- Fastidiosa intolleranza ai suoni anche di media intensità, che si definisce recruitment
- Negli stadi avanzati della malattia si può presentare la crisi otolitica di Tumarkin: il paziente, cioè, cade a terra improvvisamente, senza perdita di coscienza.
Diagnosi
La diagnosi della malattia di Ménière si basa principalmente sull’anamnesi. Gli esami strumentali che confermano il sospetto diagnostico sono principalmente:
- Esame audiometrico e impedenzometrico
- Esame vestibolare
- Esame elettrococleografico e i potenziali vestibolari miogenici (VEMPs).
La risonanza magnetica dell’encefalo con mezzo di contrasto è utile per escludere uno shwannoma (tumore benigno) del nervo vestibolare. Recentemente si è osservato che circa l’80% dei pazienti è positivo alla diagnosi di insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (CCSVI) utilizzando l’esame eco-colordoppler dei vasi venosi intracranici e cervicali.
Malattia di Malattia di Ménière: cure
Il trattamento medico durante i periodi tra le crisi è limitato a diuretici a basso dosaggio, evitando o moderando l’uso di alcol, fumo e sale, e cercando di risolvere eventuali conflitti personali o professionali. Durante la crisi si utilizzano diuretici osmotici (mannitolo o glicerolo), farmaci antivomito e corticosonici, associati spesso a sedativi ad azione vestibulo-soppressiva.
In casi selezionati si ricorre alla somministrazione intratimpanica di steroidi o di un antibiotico ad azione tossica sulle cellule dell’equilibrio, con lo scopo di controllare le vertigini. La chirurgia è riservata ai pazienti refrattari alle terapie mediche ed è costituita principalmente dalla chirurgia del sacco endolinfatico e dalla sezione del nervo vestibolare.
Nei casi di instabilità e disequilibrio si può prevedere la riabilitazione vestibolare e in quelli di ipoacusia stabilizzata e di acufeni invalidanti la riabilitazione uditiva.