Salute

Malattia di Dupuytren, per liberare le dita oggi c’è anche un farmaco

Fino ad oggi per le persone affette dalla malattia di Dupuytren, un male che colpisce la mano e costringe le dita a chiudersi ad artiglio, l’unica possibilità di guarigione era sottoporsi ad un piccolo intervento chirurgico da fare in anestesia locale. Dato che la contrattura è dovuta ad un inspessimento della fascia fibrosa che si trova nel palmo della mano, causata dal batterio Clostrydium Hystoliticum, la soluzione era, infatti, quella di praticare dei tagli in questa fascia.

Fino ad oggi per le persone affette dalla malattia di Dupuytren, un male che colpisce la mano e costringe le dita a chiudersi ad artiglio, l’unica possibilità di guarigione era sottoporsi ad un piccolo intervento chirurgico da fare in anestesia locale. Dato che la contrattura è dovuta ad un inspessimento della fascia fibrosa che si trova nel palmo della mano, causata dal batterio Clostrydium Hystoliticum, la soluzione era, infatti, quella di praticare dei tagli in questa fascia.

Questo tipo di intervento ha buoni risultati: rimane tutt’ora una soluzione valida, ma, da poco, esiste anche una alternativa di tipo farmacologico. Si tratta di utilizzare un enzima, la collagenasi, che iniettato nella fascia colpita da fibrosi agisce sciogliendo i noduli e cordoni che si sono formati e che impediscono alle dita della mano di estendersi, come sarebbe naturale. In questo caso basta un’iniezione del farmaco direttamente in loco: questo comincia ad agire subito e dopo 24 ore la mano del paziente è pronta per essere liberata.

Gruppo San Donato

Il medico dovrà solo fare dei movimenti per permettere alle dita di riacquistare il movimento. Questa procedura deve poi essere seguita da una breve riabilitazione con l’uso di un tutore notturno, nulla in confronto al disagio della malattia che impedisce di compiere anche i più semplici movimenti, come usare una tastiera o anche solo stringere la mano a qualcuno

C’è tuttavia una terza soluzione nel caso in cui la malattia non sia ancora in stadio avanzato e ad essere coinvolto sia solo un dito in maniera non troppo grave. Si tratta della chirurgia percutanea che consiste nel rompere meccanicamente la fibra indurita con un ago, operazione pressoché indolore che va eseguita dal medico ortopedico.

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