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Mal d’orecchio: una sensazione fastidiosa
Quando ci si tuffa in mare o in piscina, può capitare: si esce dall’acqua e si sente un improvviso mal d’orecchio. Con il passare delle ore, questa sensazione fastidiosa può diventare anche dolorosa. Si tratta di un disturbo molto comune durante le vacanze, quando le occasioni per tuffarsi e nuotare in mare o in piscina aumentano. Si tratta di un otite esterna, più conosciuta come orecchio del nuotatore.
L’orecchio del nuotatore
Cosa provoca l’orecchio del nuotatore? Entrando e uscendo ripetutamente dall’orecchio durante i bagni, l’acqua può provocare macerazione e gonfiore dei condotti, che si ostruiscono. Si creano così le condizioni favorevoli al moltiplicarsi dei batteri e di conseguenza infezione.
Sintomi e rimedi
In questo caso, i sintomi sono gonfiore dell’orecchio, calo dell’udito (o avere la sensazione di sentire ovattato), prurito e dolore. Cosa fare? Meglio evitare di bagnare ulteriormente l’orecchio e consultare un otorinolaringoiatra, che prescriverà la terapia adeguata. Di solito, vengono consigliate delle gocce da applicare localmente con cortisone e antibiotico. Per combattere il dolore, via libera a farmaci con paracetamolo e ibuprofene, che hanno anche un’azione antinfiammatoria.
Mal d’orecchio: il cerume
A contatto con l’acqua il cerume si comporta come una spugna, aumentando il proprio volume e provocando quindi una sensazione di fastidio. In questo caso, una visita dall’otorinolaringoiatra prima delle vacanze può risolvere il problema: lo specialista rimuoverà il cerume evitando così problemi e disagi durante la vacanza. Ecco cosa fare e non fare nella pulizia delle orecchie.
Cambio di pressione
Anche i cambi improvvisi di pressione possono causare traumi e quindi infiammazione dell’orecchio, ad esempio per mancata o errata attività di compensazione della pressione. Questo può accadere non solo in caso di immersioni o apnee, ma anche se si va in montagna o se si ha in programma di prendere un aereo, per via del cambio di pressione al decollo e all’atterraggio.
Il rimedio
L’ideale in questi casi è mantenere una buona capacità di compensazione masticando spesso e deglutendo: un chewing-gum o una caramella sono l’ideale.
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