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Mal di testa: una settimana di consulenze gratuite e consigli degli esperti

Dall'8 al 14 maggio si svolge la Settimana di prevenzione del mal di testa: sul sito dell'iniziativa si può entrare in contatto con 4 esperti per avere consigli e chiarimenti e sapere dove prenotare una consulenza gratuita

C’è chi lo accusa in seguito a uno stress emotivo, come ad esempio dopo un incontro di lavoro o un esame universitario, chi inizia ad avvertirlo quando non ha digerito il pranzo o la cena e chi immancabilmente ce l’ha in presenza di un’eccessiva stanchezza. Il mal di testa, che per molte persone è un vero e proprio “compagno di vita”, è un disturbo che, stando ai dati di GfK Eurisko dell’aprile 2017, colpisce oltre 25 milioni di italiani. Impattando negativamente sulla loro qualità della vita.

Mal di testa: un disturbo sottovalutato

Tuttavia la cefalea, sebbene sia una patologia tra le più diffuse nella popolazione, è così sottovalutata da non essere riconosciuta e trattata come tale. «Da questa mancanza di conoscenza del disturbo, delle cause scatenanti e dei trattamenti più adeguati, ne deriva una pericolosa trascuratezza che può evolvere in cronicizzazione» commenta Leandro Provinciali, Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN). Per questo motivo è fondamentale promuovere una corretta informazione e sensibilizzare all’adozione di abitudini che possano aiutare a ridurre e prevenire il disturbo.

Gruppo San Donato

La Settimana di prevenzione del mal di testa

È in quest’ottica che nasce la Settimana di prevenzione del mal di testa, promossa da Angelini con il contributo scientifico della SIN: a partire dall’8 maggio fino al 14, sul sito imalditesta.it è attivo un programma di coaching con il supporto di 4 esperti (una neurologa, un mental coach, una fitness coach e una healthy chef) che danno informazioni, consigli pratici e suggerimenti su come gestire e prevenire la cefalea attraverso videotutorial e articoli. I professionisti esplorano i temi del benessere psico-fisico, dello sport e dell’alimentazione in relazione al mal di testa, con lo scopo di migliorare lo stile di vita e ridurre l’insorgere del disturbo.

Al via anche le consulenze gratuite

Inoltre, per tutta la settimana, è attivo un servizio di consulenza gratuita nei centri cefalea che aderiscono all’iniziativa. Queste strutture aprono le porte al pubblico per dare informazioni, offrire chiarimenti, rispondere ai quesiti dei cittadini e approfondire la tematica (per scoprire l’elenco dei centri cefalea e le indicazioni sulle modalità per usufruire del servizio di consulenza, cliccate qui).

I numeri del mal di testa

Sia dall’indagine condotta da GfK Eurisko sulla diffusione del disturbo in Italia sia dall’analisi dei dati estrapolati dall’app iMalditesta, creata nel 2016 per imparare a conoscere e monitorare la natura della propria cefalea, è emerso un quadro di sofferenza significativa. Il 68% di chi ha utilizzato stabilmente l’applicazione ha registrato almeno un episodio di mal di testa forte o molto forte, mentre 1 su 2 ha sofferto sia di cefalea “normale” sia forte. Le donne ne sono più colpite rispetto agli uomini (65% contro il 35%), in entrambi i casi nella fascia di età compresa tra i 25 e i 45 anni.

Stile di vita, alimentazione e sport: nemici della cefalea

Dall’app è emerso che tra i fattori che possono scatenare il mal di testa troviamo lo stress, la preoccupazione e l’ansia (36%), l’affaticamento fisico (19%) e degli occhi (17%), il calo della tensione (12%), la stanchezza mentale (10%). Per le donne, un’altra causa rilevante nell’insorgenza del disturbo, è il ciclo mestruale (20%).
I dati nazionali, invece, forniscono un tassello in più. Il 28% degli italiani crede che il proprio mal di testa sia dovuto a un’alimentazione trascurata, il 47% è convinto che la cefalea sia scatenata dalla fretta con cui si mangia, il 37% punta il dito contro i dolci e il 74% demonizza l’incapacità di resistere alle tentazioni della buona tavola. Anche l’assenza di attività fisica è per il 39% degli italiani il motivo scatenante dell’emicrania.

Quanto incide la cefalea sulla propria vita

«Questa capacità di “leggere” le ragioni all’origine del problema, denota attenzione verso il proprio disturbo, che però non sempre è seguita da un corretto trattamento. 1 episodio di mal di testa su 4, infatti, non viene curato probabilmente perché si resta in attesa che passi da solo o perché si adottano altri rimedi» commenta Isabella Cecchini, Responsabile Area Salute di GfK. «Inoltre, il 58% di queste persone ha riconosciuto l’elevato impatto del disturbo sulla propria vita quotidiana che ha inciso negativamente sulle attività di svago (20%), sulla vita familiare e sul sonno (16%)» conclude la dottoressa.

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