Salute

Long Covid è sovrastimato?

Cominciano ad arrivare alcuni pareri che sostengono che spesso non si tratterebbe di Covid, ma di altre condizioni

Long Covid sovrastimato? Si sta parlando molto di Long Covid, cioè degli effetti che la malattia provocata dal coronavirus lascerebbe in diverse persone anche dopo che si siano negativizzate. Alcune stime sostengono addirittura che un terzo dei pazienti continui a manifestare alcuni sintomi più o meno importanti anche a mesi di distanza. Ora cominciano ad arrivare alcune voci dissonanti da parte di alcuni esperti.

Long Covid sovrastimato: lo studio di Oxford

Proprio una settimana fa uno studio dell’Università di Oxford sottolineava come a distanza di tre mesi o più oltre un terzo delle persone che avevano avuto Covid continua a soffrire di almeno un sintomo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PLoS One. Questi sintomi post Covid sono possibili anche con l’influenza ma con la prima infezione sono molto più comuni. I sintomi più frequenti sono stanchezza, dolore, depressione, problemi digestivi e respiratori.

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Lo studio della University College

Un altro studio, questa volta svolto dall’Università College di Londra con i dati del servizio sanitario inglese, ha spiegato che un bambino ogni sette lamenta ancora qualche sintomo a tre mesi di distanza dalla negativizzazione del tampone. I sintomi più comuni sono stanchezza e mal di testa.

Long Covid sovrastimato: sintomi molto generici

Ma la domanda che alcuni esperti si pongono è: siamo sicuri che siano sintomi causati da Covid? Del resto i sintomi che si manifestano sono molto comuni. Si tratta di dolori osteoarticolari, oppure mal di testa o mal di pancia. Spesso è stanchezza. Sintomi estremamente vaghi e riconducibili a moltissimi altre condizioni cliniche. Insomma il ragionamento che hanno cominciato a fare molti medici è proprio se non ci sia una sopravvalutazione del fenomeno.

Conosciamo ancora troppo poco del coronavirus che provoca la malattia

Del resto è un virus che ha due anni. Nonostante l’impatto fortissimo e il numero enorme di studi è una malattia troppo giovane, perché si sappiano davvero tutti i meccanismi. Al momento ci sono soprattutto ricerche basate su piccoli numeri e non su vasta scala. Quindi non sarebbe sorprendente scoprire che i numeri legati a long Covid siano esagerati.

C’è anche da considerare l’aspetto psicologico della vicenda. Arriviamo da periodi di lunghi lockdown che hanno minato la salute mentale di molti. Sappiamo che ansia e depressione possono causare sintomi del tutto simili a quelli riportati da long Covid.

Perché c’è long Covid?

Non è ancora chiaro perché ci sia long Covid. Secondo un’ipotesi lo si deve al fatto che in alcune persone il virus persisterebbe a lungo nel corpo provocando questi sintomi. Secondo altri long Covid potrebbe essere una condizione autoimmune causata da una risposta continua delle difese immunitarie, anche quando il virus è stato ormai debellato. Altri esperti sostengono che entrambe le tesi potrebbero essere vere.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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