Sono più di 16.000 le persone che ogni anno in Italia vengono colpite da linfoma, tumore del sangue che coinvolge principalmente i tessuti linfatici. La buona notizia, però, è che sono più di 200.000 gli italiani guariti dalla malattia.
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I pazienti con linfoma salvati grazie al progresso della scienza
Oggi i linfomi guariscono in oltre la metà dei casi, con punte dell’80% per alcune forme. Si tratta di risultati straordinari, che sono stati raggiunti soprattutto grazie ai progressi delle conoscenze scientifiche sulle alterazioni molecolari caratteristiche di ciascuna forma di linfoma. Dalla seconda metà degli anni 70 fino alla fine degli anni 90 la terapia si è sempre basata solo sulla polichemioterapia, che ha portato a guarigione il 30-40% dei pazienti. Come fa sapere nella nostra videointervista Giovanni Pizzolo, ex vicepresidente della Società Italiana di Ematologia, negli ultimi anni è entrato a far parte del panorama terapeutico anche un farmaco “intelligente”, che si chiama rituximab. Si tratta di un anticorpo monoclonale che aumenta il tasso di risposta dei pazienti e, somministrato con le terapie tradizionali, ha portato a un guadagno in termini di risposta ma soprattutto di sopravvivenza di circa il 20%.
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Linfoma: Rituximab ha una nuova formulazione
Inizialmente questo farmaco aveva un grosso limite legato alla tempistica dell’infusione. Occorrevano, infatti, almeno 3 ore per la somministrazione, che doveva avvenire molto lentamente per evitare reazioni spesso importanti. Ora questo farmaco ha una nuova formulazione e può essere somministrato sotto cute in soli 5 minuti. Ciò avvantaggia il paziente con linfoma, che può tornare a casa in tempi rapidi e non perdere la giornata in ospedale. È una buona notizia anche per le strutture sanitarie, che possono organizzare meglio l’accesso dei malati, accorciare le liste d’attesa e razionalizzare le risorse.
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