Le terapie contro l’infertilità maschile alzano il rischio di cancro alla prostata. La ricerca ha analizzato i dati relativi a 1.200.000 gravidanze in Svezia avvenute negli ultimi vent’anni.
Gli uomini che si sono sottoposti a ICSI vedono aumentare il rischio di sviluppare questo tipo di tumore. L’ICSI è la sigla di intra-citoplasmatic sperm injection (iniezione intra-citoplasmatica di spermatozoi) ed è una tecnica di procreazione medicalmente assistita, che si affianca alla Fivet.
- L’ICSI è una tecnica di fecondazione in vitro da usare nei casi di grave infertilità maschile. Clicca qui per approfondire l’argomento.
- La FIVET è una tecnica di procreazione assistita tra le più comuni: si tratta di una fecondazione in vitro dell’ovulo con successivo trasferimento dell’embrione così formato nell’utero della donna.
I ricercatori in forza all’Università di Lund in Svezia hanno usato dati dai registri delle nascite e dei tumori nazionali. Hanno seguito oltre 1.000.000 di nascite tra il 1994 e il 2014. La stragrande maggioranza dei bambini, il 97%, è stata concepita in modo naturale, l’1,7% con la FIVET e il restante 1,3% con la ICSI. Questa tecnica è stata usata per la prima volta proprio in Svezia nel 1992 e ogni singolo caso è stato registrato.
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In questo articolo
Il cancro alla prostata
Il cancro alla prostata è tra i tumori più diffusi tra gli uomini, tanto da rappresentare il 20% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. Stando ai dati più recenti, circa un uomo su 8 nel nostro Paese ha probabilità di ammalarsi di tumore della prostata nel corso della vita. (Fonte Airc)
Uno dei principali fattori di rischio è l’età: le aumentano molto dopo i 50 anni. Circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni. Circa il 70% degli uomini oltre gli 80 anni ha un tumore della prostata.
Nella maggior parte dei casi la malattia non dà segni di sé, specie in età avanzata. Nei primi stadi non ci sono sintomi. Quando la massa tumorale si ingrossa dà origine a sintomi quali:
- difficoltà a urinare (in particolare a iniziare),
- bisogno di urinare spesso,
- dolore quando si urina,
- sangue nelle urine o nello sperma,
- sensazione di non riuscire a urinare in modo completo.
Questi sintomi sono spesso legati a problemi alla prostata di tipo benigno come l’ipertrofia.
I limiti dello studio sul cancro alla prostata
Il cancro alla prostata è quindi molto comune nella popolazione maschile sopra i 50 anni. Gli uomini coinvolti in questo studio erano in media più giovani. Quindi serve uno studio che prenda in considerazione fasce di età più avanzate.
La ricerca non rivela le cause per cui i trattamenti contro l’infertilità maschile aumentano il rischio di cancro alla prostata. Quindi servono nuove ricerche per indagare i motivi di questo legame.
Il parere dell’esperto sul binomio infertilità e cancro
«Anche se i numeri sono piuttosto bassi, il problema è che si ammalano da giovani» spiega Yvonne Lundberg Giwercman, che ha coordinato la ricerca.
Bisogna fare subito chiarezza sul fatto che le tecniche di concepimento assistito sono assolutamente sicure. Probabilmente sia l’infertilità, sia il cancro alla prostata hanno una causa in comune.
Gli uomini che si sottopongono a ICSI tra i 20 e i 30 devono ricevere adeguate spiegazioni in modo che mettano in atto tutte le misure di prevenzione e di screening, quindi di controllo, per questo tipo di tumore. Soprattutto devono accedere prima alle visite.
I risultati dello studio svedese
Tra il gruppo dei concepimenti naturali le diagnosi di cancro alla prostata sono stati pari allo 0,28%, tra chi ha utilizzato la FIVET lo 0,37%. Il dato sale allo 0,42% per chi si è rivolto alla ICSI. In più gli uomini che si sono sottoposti a ICSI si ammalano di cancro alla prostata prima di compiere 55 anni.
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