Vitamina D e cancro. Da anni il mondo scientifico si concentra sugli effetti di questo prezioso micronutriente. Sappiamo con certezza che sia utile per l’assimilazione del calcio e quindi per avere ossa più forti. Aiuta il sistema immunitario a funzionare correttamente e a tenere in salute muscoli e nervi.
Ora arriva una importante notizia da una meta analisi del Centro di Ricerca contro il Cancro della Germania. Assumere dosi adeguate di vitamina D3 ogni giorno riduce il rischio di morire per un cancro del 12 per cento. Ma c’è di più. Secondo i ricercatori i maggiori benefici li hanno le persone oltre i 70 anni. I vantaggi sono maggiori se l’assunzione avviene prima di ammalarsi di tumore. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Ageing Research Reviews.
In questo articolo
Come si assume la vitamina D? Qual è la dose giornaliera?
Ci sono tre modi per assumere la vitamina D:
- attraverso l’esposizione del sole
- con alcuni alimenti come salmone e tonno, tuorlo d’uovo, fegato di manzo, olio di fegato di merluzzo e bevande fortificate
- con gli integratori.
La dose giornaliera raccomandata è tra i 10 e i 20 microgrammi a seconda dell’età. La dose aumenta man mano che si invecchia.
Ci sono due tipi di vitamina D:
- la vitamina D2, che troviamo soprattutto nei vegetali e negli integratori
- la D3, che si ottiene con l’esposizione ai raggi del sole e nella carne.
Vitamina D e cancro: funziona la versione D3
Come si diceva ci sono già molti studi sul rapporto tra questa vitamina e il cancro. La maggior parte sembra escludere un potere preventivo. I ricercatori in forza al centro di ricerca tedesco hanno analizzato 14 studi sull’argomento per un totale di 105.000 persone coinvolte. Dai risultati è la vitamina D3 a dare benefici, mentre la D2 sembra non avere effetti sui tassi di mortalità del cancro.
Importante avere stili di vita corretti per la prevenzione del cancro
Gli esperti sottolineano che non è sufficiente assumere la vitamina D3. Per stare più tranquilli occorre modificare, a volte radicalmente, i propri stili di vita. Bisgona alimentarsi bene, non fumare, essere fisicamente attivi, evitare l’esposizione al sole senza protezione e non abusare degli alcolici. Partecipare agli screening per la diagnosi precoce gioca un ruolo fondamentale nei tassi di sopravvivenza.