Prendersi cura della salute del proprio cuore aiuta ad allontanare lo spettro dell’Alzheimer. A dimostrarlo uno studio statunitense condotto dalla Vanderbilt University e pubblicato sulla rivista Neurology.
Cuore stanco, cervello arido
I ricercatori hanno scoperto che il cervello diventa più “arido” se il cuore pompa male, e la regione del lobo temporale (dove solitamente nasce l’Alzheimer) risulta più vecchia di 15-20 anni, aumentando il rischio di declino cognitivo e demenza.
Un organo leggero ma esigente
Il cervello ha un peso che è pari al 2% del nostro peso corporeo, eppure riceve il 12% del sangue che abbiamo in circolo. Per il suo corretto funzionamento è essenziale che questa quantità di sangue si mantenga sempre costante, e per questo l’organismo è dotato di meccanismi automatici che controllano e regolano questo parametro in ogni istante. Il problema sorge quando gli anni passano. Il sistema di sicurezza continua a funzionare regolarmente anche quando il cuore, un po’ malandato, inizia a pompare in modo meno efficiente?
Lo studio
Per scoprirlo, i ricercatori statunitensi hanno selezionato 314 settantenni arruolati nel progetto “Memoria e invecchiamento” promosso dall’ateneo: il 39% dei partecipanti iniziava già a manifestare un moderato declino cognitivo, considerato l’anticamera dell’Alzheimer. Ciascun soggetto è stato sottoposto a due esami: l’ecocardiografia, per valutare l’efficienza di pompaggio del cuore, e la risonanza magnetica, per misurare l’afflusso di sangue che arriva effettivamente al cervello.
Buone e cattive notizie
I risultati dimostrano che quando il cuore pompa male, al cervello arriva meno sangue: nella regione cerebrale critica per la memoria, il cosiddetto lobo temporale, la scarsità di sangue determina un invecchiamento precoce, pari a 15-20 anni. La cattiva notizia, dunque, è che probabilmente i meccanismi di regolazione dell’afflusso di sangue al cervello iniziano a perdere colpi con l’avanzare dell’età. La buona notizia, invece, è che facendo regolarmente sport e prevenzione cardiovascolare, la memoria può essere conservata più a lungo.
Obiettivo prevenzione
«Oggi sappiamo molte cose sulla prevenzione e la cura di molte malattie cardiovascolari, mentre ancora non sappiamo come prevenire l’Alzheimer», spiegano i ricercatori. «Questo studio è molto importante perché potrebbe aiutarci a sfruttare le nostre conoscenze in ambito cardiovascolare per affrontare i fattori di rischio del declino cognitivo negli anziani prima ancora dell’insorgenza dei sintomi».
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