La febbre Oropouche potrebbe essere trasmessa anche per via sessuale e non solo attraverso le punture di zanzare e moscerini infetti. L’infezione tropicale diffusa in Sud America, che ha fatto registrare i primi casi in Italia nel 2024, è al centro dell’interesse della ricerca scientifica. Il dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar ha isolato per la prima volta al mondo il virus Oropouche nel liquido seminale di un viaggiatore italiano di ritorno da Cuba.
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La scoperta e i rischi di trasmissione sessuale
“Sino a oggi, sapevamo che l’infezione si trasmette da uomo a uomo solo in maniera indiretta, attraverso la puntura di insetti vettori”, spiega Federico Giovanni Gobbi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’IRCCS di Negrar. “La possibilità di una trasmissione sessuale indicata dal nostro studio è un campanello d’allarme da non sottovalutare“. Tuttavia, Gobbi sottolinea che, al momento, non sono stati documentati casi di trasmissione diretta tra persone e il livello di rischio per l’Italia rimane basso. Dei cinque casi finora segnalati, tutti sono stati importati dall’estero.
I cambiamenti climatici aumentano il rischio
Sebbene il rischio attuale in Italia sia limitato, i cambiamenti climatici e l’aumento dei viaggi internazionali potrebbero incrementare la diffusione del virus. Questo fenomeno richiede ulteriori studi per comprendere meglio le modalità di trasmissione e l’evoluzione dell’infezione.
La diffusione globale della febbre Oropouche
Dall’inizio del 2024 fino a settembre, sono stati segnalati circa 10.000 casi di febbre Oropouche nel mondo, con il Brasile che si conferma il Paese più colpito. Due decessi sono stati attribuiti al virus. Concetta Castilletti, responsabile dell’Unità di Virologia e Patogeni Emergenti dell’IRCCS di Negrar, afferma: “È essenziale conoscere meglio questo virus, poco studiato fino a oggi”.
Collaborazione internazionale per lo studio del virus
Per accelerare la ricerca, il team di Negrar ha condiviso il virus isolato con importanti laboratori internazionali, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto Spallanzani di Roma, l’Istituto di Medicina Tropicale di Anversa e altri centri di ricerca europei come il Netherlands Centre for Infectious Disease Control e il Charité Universitätsmedizin di Berlino. La collaborazione tra questi istituti sarà cruciale per comprendere appieno il potenziale impatto del virus Oropouche a livello globale.
Trasmissione febbre Oropouche: conclusione
L’isolamento del virus Oropouche nel liquido seminale apre nuove prospettive sulla sua trasmissione e richiede ulteriori ricerche. Il basso rischio attuale per l’Italia non esclude però la necessità di monitorare attentamente l’evoluzione del fenomeno, in un contesto di cambiamenti climatici e globalizzazione dei viaggi.