Una settimana di consulti telefonici gratuiti, da lunedì 27 novembre a venerdì 1 dicembre 2017, per i pazienti affetti da ipertensione polmonare e i loro familiari. È un’iniziativa pratica e utile quella promossa dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna in collaborazione con l’Associazione Ipertensione Polmonare Italiana (AIPI). Questa campagna di informazione dà la possibilità di parlare direttamente con cardiologi con l’obiettivo di promuovere diagnosi precoci e terapie specifiche. Non sempre infatti vengono assicurate, soprattutto in alcune forme gravi della malattia, come nel caso di ipertensione arteriosa polmonare.
Diffusione
L’ipertensione polmonare, che in Italia interessa 600.000 persone, è una condizione in cui la pressione della circolazione polmonare aumenta e determina scompenso cardiaco (conosci i sintomi?) e conseguenze invalidanti. Nelle fasi avanzate la maggior parte delle malattie del cuore e dei polmoni può avere complicazioni. Esiste un gruppo di ipertensioni polmonari relativamente rare, come l’ipertensione arteriosa polmonare. Colpisce circa 3.000 persone in Italia tra i 40 ed i 60 anni, nel pieno della attività lavorativa.
Orari e numeri di telefono
Dalle 9 alle 12 sarà possibile contattare il Centro Ipertensione Polmonare del Policlinico di Sant’Orsola al numero 051.2144008, mentre l’AIPI sarà disponibile, oltre che dalle 9 alle 12, anche dopo le 18.30 ai numeri 392.5003184 e 347.7617728. Il centro bolognese è stato designato dalla Commissione Ue e dal Ministero della Salute come centro europeo di riferimento per il trattamento dell’ipertensione polmonare.
Diagnosticare l’ipertensione arteriosa polmonare
L’iniziativa si propone in particolare di individuare, tra i pazienti affetti da ipertensione polmonare in generale, quelli colpiti da ipertensione arteriosa polmonare, forma non semplice da diagnosticare. Telefonicamente non sarà possibile formulare diagnosi precise, ma sicuramente fornire indicazioni e consigli utili. «I pazienti possono attendere sino a 12-18 mesi dall’inizio dei sintomi prima di avere una diagnosi appropriata» spiega il professor Nazzareno Galiè, responsabile del Centro di diagnosi e trattamento dell’ipertensione polmonare del Policlinico di S. Orsola di Bologna. «I motivi del ritardo includono la non specificità dei sintomi e lo scarso potere diagnostico delle indagini di base come l’elettrocardiogramma, la radiografia del torace e le prove di funzionalità respiratoria. Anche quando un ecocardiogramma pone il primo sospetto della presenza di ipertensione polmonare, sono necessarie indagini più sofisticate per la diagnosi finale di ipertensione arteriosa polmonare».
Terapie disponibili e in arrivo
Se i pazienti vengono indirizzati a centri dedicati questo processo di diagnosi può essere accorciato. Le attuali risorse terapeutiche, infatti, sono efficaci ma solo se applicate in tempo e con una precisa strategia. I pazienti affetti da ipertensione arteriosa polmonare da gennaio 2018 avranno a disposizione una nuova cura orale, il selexipag. Sulla base dei risultati dello studio scientifico più ampio sull’ipertensione arteriosa polmonare realizzato finora, pubblicati sul New England Journal of Medicine, il nuovo trattamento riduce del 40% il rischio di progressione della malattia e permette, per la prima volta, di utilizzare in alcuni pazienti soltanto terapie orali. Queste alcune delle maggiori novità che sono state presentate in occasione del Congresso Internazionale Pulmonary Hypertension Bologna 2017 di Bologna.
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