L’inquinamento influenza la salute, non solo fisica, ma anche mentale. E in modo piuttosto grave, dal momento che potrebbe essere collegato a depressione e disordini bipolari. A gettare nuove ombre sullo smog uno studio pubblicato su Plos Biology, che ha analizzato i dati relativi a ben 151 milioni di americani e 1,4 danesi. Nel lavoro, l’esposizione all’inquinamento atmosferico è stata tracciata a livello di contea e i ricercatori hanno tenuto anche conto di variabili quali reddito, etnia e densità di popolazione.
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Un fattore di rischio
Incrociando i dati sullo smog con le richieste di assicurazione sanitaria, gli esperti anno scoperto che il predittore più forte di diagnosi di disturbo bipolare – dopo l’etnia – era proprio la qualità dell’aria. Un altro studio, condotto in Cina, aveva analizzato il legame tra l’esposizione cronica allo smog e le prestazioni cognitive delle persone, rilevando che l’inquinamento potrebbe rendere anche meno intelligenti.
Gli effetti dell’inquinamento sulla salute mentale
Dai risultati della nuova ricerca è emerso che esiste anche una forte correlazione (seppur non si possa parlare di causa-effetto) tra cattiva qualità dell’aria e tassi più elevati di schizofrenia, disturbi della personalità e depressione.
In che modo lo smog può influire sul cervello?
Un fattore evidente è il rumore del traffico (che secondo un altro studio avrebbe effetto anche sullo sviluppo di obesità), noto per aumentare lo stress e peggiorare la qualità del sonno. Così come l’aumento dell’infiammazione nel corpo, causata dall’inquinamento, può stimolare lo stress a livello cerebrale.
Alcuni microinquinanti, invece, pare siano in grado di passare attraverso la barriera emato-encefalica, potenzialmente interessando il cervello. Una terza ipotesi, infine, è che lo smog causi cambiamenti epigenetici, che influenzano l’attività del DNA, alterando l’equilibrio di sostanze chimiche del cervello.
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