Per chi ha attacchi di mal di testa ricorrenti, che peggiorano durante i movimenti del capo, e per chi convive con la cefalea a grappolo, caratterizzata da intervalli di dolore e completo benessere, arriva una nuova terapia in grado di ridurre nettamente la portata dei disturbi. Della novità si è parlato a Napoli, dove quest’anno si è tenuto il congresso di neurologia.
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Stop al mal di testa con gli anticorpi monoclonali
Grazie alle ricerche condotte presso il Centro Cefalee dell’Università Vanvitelli di Napoli, presentate in occasione del congresso Nazionale della Società Italiana di Neurologia, si è scoperto che, con un’iniezione di anticorpi monoclonali anti-CGRP a cadenza variabile da uno a tre mesi, la frequenza e l’intensità degli attacchi di emicrania può ridursi fino al 70%.
Come agiscono gli anticorpi monoclonali
Il CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), che è un piccolo peptide di 37 aminoacidi, è un vasodilatatore coinvolto nella trasmissione dei segnali di dolore durante gli attacchi di mal di testa. I livelli di CGRP aumentano in concomitanza delle crisi e tornano alla normalità quando l’attacco si risolve. Dai primi studi condotti a Napoli è emerso che gli anticorpi monoclonali, iniettati sottocute e diretti contro il CGRP, bloccano questa via del dolore, impedendo al peptide di innescare l’attacco doloroso di mal di testa.
Risultati importanti ma bisogna continuare a sperimentare
Questi anticorpi monoclonali sono davvero promettenti, specialmente per chi soffre di mal di testa e non risponde alle terapie standard. Tuttavia la sperimentazione deve continuare con ulteriori ricerche. Lo studio in corso attualmente, infatti, coinvolge solo una ventina di pazienti, suddivisi tra i 3 (dei 4 totali) anticorpi monoclonali al vaglio presso il Centro Cefalee di Napoli.
Chiara Caretoni
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