Era stata annunciata come una delle peggiori epidemie di influenza degli ultimi anni e così è stata. I più colpiti sono stati gli anziani: tra l’autunno e l’inverno si è registrato uno dei picchi più alti di mortalità proprio a causa delle complicanze influenzali.
Tra le cause il calo delle vaccinazioni e l’aggressività del virus
La particolare aggressività dell’epidemia di virus A/H3N2 e una bassa copertura vaccinale negli anziani, rimasta sotto la soglia del 50%, sono i due principali fattori che hanno contribuito all’incremento della mortalità.
Per essere efficace la copertura vaccinale deve raggiungere il 75%. Ora siamo sotto il 50
Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute e del Ministero della Salute la quota di vaccini anti-influenzali dovrebbe raggiungere almeno il 75% della copertura tra gli ultrasessantacinquenni e tra le persone con condizioni di rischio.
In media si è registrato un incremento di decessi del 15%
Il periodo peggiore è stato quello compreso tra gli ultimi quindici giorni di dicembre e tutto il mese di gennaio. Rispetto all’anno scorso si stima che l’aumento dei decessi in media è stato del 15%, con punte fino al +42% per il momento del picco. I dati sono arrivati dal monitoraggio condotto dal network Euromomo per il monitoraggio della mortalità, a cui partecipano 19 Paesi europei.
L’età media dei casi più gravi è di 72 anni, il 62% è uomo
Quasi la totalità dei deceduti aveva almeno una malattia cronica pre-esistenti: le più fatali sono state quelle cardiovascolari (due su tre), tallonate dalle patologie respiratorie croniche (il 63%), dal diabete (45%) e dall’obesità (31%).
Quali sono stati i ceppi più aggressivi?
Il ceppo virale che ha fatto più vittime è il virus A/H3N2 (63% dei casi), seguito dal virus A/H1N1pdm09 (6% dei casi) e dal virus B (4% dei casi). Nel 27% dei casi gravi e nel 20% dei decessi non è stato possibile tipizzare i virus di tipo A isolati.
Il parere dell’esperto
«Ogni anno nei laboratori di tutto il mondo vengono formulate diverse combinazioni dei ceppi vaccinali previsti per la stagione successiva per cercare di arginare la diffusione dell’epidemia – ha spiegato Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. – La campagna vaccinale è importante perché nella popolazione anziana, anche laddove la formulazione non è perfetta, è in grado di attenuare la virulenza e di favorire un decorso clinico migliore prevenendo comunque almeno il 40% della mortalità».
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