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Influenza e vaccino: le fake news più diffuse in Rete

Vaccino antinfluenzale. Sono tantissime le bufale che girano sul web. Ecco le più comuni, smascherate dagli esperti del ministero della Salute

Influenza e vaccino. Ogni anno nel mese di ottobre quando comincia la campagna vaccinale riesplodono le polemiche sull’uso del vaccino. Ora con la concomitante presenza di Covid-19 la situazione si complica. La stragrande maggioranza degli esperti infatti chiede a tutta la popolazione di vaccinarsi, anche se al momento non ci sono tutte le dosi che servirebbero. In particolare sul web ci sono molte fake news o bufale come si chiamano in italiano. Ecco le più frequenti.

L’influenza non è una malattia seria 

Sono ancora troppe le persone che sono convinte che l’influenza sia una malattia leggera, che quindi non richieda la necessità di sottoporsi a un vaccino. Si tratta di una malattia infettiva acuta, estremamente contagiosa che può portare a complicanze decisamente gravi. Sono decine migliaia i ricoveri in ospedale ogni anno a causa dell’influenza e centinaia le persone che perdono la vita solo nel nostro Paese. In tutto il mondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità conta oltre 650.000 persone che hanno perso la vita.  I più a rischio sono i bambini piccoli e gli anziani, che possono essere colpiti da gravi complicanze influenzali, come polmoniti o possono peggiorare le malattie di cui già soffrono. Scopri qui quanti tipi di polmonite esistono.

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Se faccio il vaccino mi ammalo 

Un altro pregiudizio diffusissimo non solo in Rete, ma anche nelle convinzioni di moltissime persone è che sia lo stesso vaccino antinfluenzale a far contrarre l’influenza. Inutile dire che questa affermazione non si basa su nessuna prova scientifica. È un’ipotesi totalmente infondata, perché i vaccini contengono virus inattivati. Questo vuol dire che i virus sono stati manipolati in modo tale da non essere attivi e, quindi, non possono farci ammalare. Quello che invece è vero è che i virus entrano nel nostro corpo attraverso una iniezione intramuscolare. Questo può provocare delle reazioni locali, come un arrossamento nel punto di entrata dell’ago o del dolore. Più raramente si possono vivere sintomi simili a quelli dell’influenza come dolori alle articolazioni e ai muscoli, mal di testa e febbre. Ecco perché in molti pensano che il vaccino faccia venire l’influenza, in realtà non c’entra nulla.

Il vaccino causa la sindrome di Guillain-Barrè

La sindrome di Guillain-Barrè è la più comune forma di polineuropatia acquisita dovuta a una lesione acuta del nervo che il più delle volte è dovuta a una demielinizzazione. La demielinizzazione è la perdita delle guaine che rivestono le fibre nervose. Le cause non sono state ancora scoperte, ma la maggior parte delle ricerche svolte finora sostengono che la causa sia autoimmune. Altre cause possono essere una grave infezione gastrointestinale o un’infezione respiratoria acuta tra cui l’influenza. Di conseguenza è vero il contrario: la vaccinazione antinfluenzale può effettivamente ridurre il rischio, prevenendo l’influenza. Lo specifico aumento del rischio di questa sindrome dopo la vaccinazione, è piccolo, nell’ordine di uno o due casi aggiuntivi per milione di dosi somministrate.

Il vaccino non funziona 

Questa convinzione si ricollega al fatto che in molti sono convinti che il vaccino faccia ammalare di influenza. La vaccinazione protegge esclusivamente dall’influenza e non dalle sindromi para-influenzali che circolano tutto l’anno. Si tratta di virus come il rinovirus, la prima causa del raffreddore comune, ma anche virus respiratori sinciziali, che provocano la  sindrome respiratoria grave nella prima infanzia e sono un’importante causa di morte da patologia respiratoria nei soggetti con 65 anni e più. Molti anche i virus responsabili della cosiddetta influenza intestinale. Ecco come si cura l’influenza gastrointestinale.

Mi sono già vaccinato l’anno scorso o mi sono già ammalato l’anno scorso

Altra convinzione particolarmente radicata è che non serva vaccinarsi tutti gli anni. In molti sono convinti anche che se ci si è ammalati l’anno precedente questo ci renda immuni l’anno successivo. Gli effetti della vaccinazione iniziano dopo due settimane dall’iniezione e durano per un periodo compreso tra i 6 e gli 8 mesi. C’è poi da considerare che tendenzialmente i virus sono diversi ogni anno, quindi è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale. Per lo stesso motivo l’essersi ammalati l’anno precedente non rende immuni per la stagione che si sta vivendo.

Durante la gravidanza niente vaccino

Questa non solo è una bufala, ma è anche un pericolo. Vaccinarsi quando si è incinta è una raccomandazione che i ginecologi fanno alle donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Il vaccino protegge la mamma, riducendo il rischio di ricovero almeno del 50%, e il bambino, riducendo significativamente i casi di malattia e di otite nei primi due mesi di vita.

L’influenza si cura con gli antibiotici

Anche questa convinzione è inspiegabilmente dura a morire. Ancora in troppe persone sono convinte che l’influenza si possa curare con gli antibiotici. Com’è noto invece questa categoria di farmaci è efficace solo e soltanto quando si è in presenza di malattie di origine batterica, mentre sono assolutamente inefficaci nei confronti di una malattia virale, come è appunto l’influenza. Usare gli antibiotici quando non sono strettamente necessari mette in pericolo la propria salute e quella della collettività. Abusare di questi farmaci porta a renderci insensibili quando ne avremo realmente bisogno, e causa il pericolosissimo fenomeno della resistenza agli antibiotici, una delle sfide più grande per la nostra salute nei prossimi anni.

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