Già una ricerca condotta da un team di scienziati internazionali aveva sottolineato come, a parità di condizioni, il cuore delle donne corra più pericoli di quello degli uomini. In parole povere se una donna soffre di pressione alta, fuma o ha il diabete – tutti fattori di rischio per il cuore – un uomo rischia l’infarto molto meno di una donna.
La nuova ricerca olandese
Ora uno studio olandese si spinge ancora più avanti, fornendo dati molto preoccupanti. Donne e uomini sarebbero curati differentemente quando sono colpiti da arresto cardiaco. La ricerca è stata condotta dall’Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi, dal gruppo guidato da Hanno Tan. I ricercatori hanno analizzato più di 5.700 casi di arresto cardiaco. Nessun episodio era avvenuto all’interno di un ospedale.
L’ipertensione o pressione alta
I risultati del nuovo studio
I risultati non lascerebbero spazio a dubbi. Sulle donne si usano molto meno i defibrillatori. Qui puoi vedere cosa sono e come si usano. Inoltre meno frequentemente viene fatto loro il massaggio toracico. Di conseguenza una volta che raggiungono il Pronto Soccorso hanno meno possibilità di salvarsi rispetto agli uomini.
Differenze significative di sopravvivenza tra uomini e donne
Nel dettaglio se il 73% degli uomini viene rianimato quando è colpito da un infarto, solo il 68% delle donne riceve lo stesso trattamento. La sopravvivenza dal momento dell’arresto al ricovero è inferiore per le donne: 34% contro il 37% dei maschi. Ma è la sopravvivenza una volta arrivati in ospedale che fa la vera differenza: il tasso degli uomini è del 55%, quello delle donne del 37.
Questa significa che in media le possibilità di sopravvivenza di una donna sono quasi la metà di quelle dei maschi (12,5% contro 20 per cento).
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Perché accade?
Il team di scienziati sottolinea come uno dei primi motivi sia da ricercare nel fatto che l’arresto cardiaco sia riconosciuto più tardi nella donna. C’è l’errata convinzione che siano gli uomini a soffrire di cuore. Anche i sintomi nelle donne sono diversi e spesso non hanno dolore al petto.
Il parere dell’esperto
«Lo studio è fatto molto bene – commenta all’agenzia ANSA Filippo Crea, direttore del Polo di Scienze cardiovascolari e toraciche del Policlinico Gemelli IRCCS – da un gruppo noto di cardiologi che hanno già pubblicato ottimi lavori».
«Il fatto che ricevano meno spesso la rianimazione – sottolinea Crea – riflette l’idea, sbagliata, che nelle donne le malattie cardiache siano meno frequenti. È una percezione da sfatare. In Europa il 50% sia degli uomini sia delle donne muore di malattie cardiovascolari. La donna ha una probabilità di morire di infarto 10 volte maggiore che di cancro al seno. Le donne vengono soccorse più tardi, questo purtroppo non è una sorpresa. Inoltre, la donna con infarto impiega di più ad andare in ospedale e anche se ricoverata tende ad avere meno trattamenti degli uomini».
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