Salute

Il recupero dopo un aneurisma cerebrale

Le strategie per ritrovare la memoria e le possibilità di ripresa

L’aneurisma è la dilatazione di un segmento di un’arteria, un’anomalia della parete del vaso sanguigno. «Può essere congenito o formarsi nel corso della vita», spiega la neuropsicologa Paola Marangolo, docente alla facoltà di medicina dell’Università di Ancona.

Danni alla memoria
Se l’aneurisma si rompe, per esempio a causa di ipertensione, le conseguenze possono essere molto gravi. «Il sangue fuoriesce e, coagulandosi, può comprimere le strutture cerebrali circostanti», continua Marangolo. «A soffrirne possono essere, fra le altre, le aree della memoria: l’ippocampo, sede della memoria anterograda (a breve termine), o un’area più ampia e meno definita, dove si pensa sia distribuita la memoria retrograda: il bagaglio dei ricordi antecedenti il danno cerebrale».

Gruppo San Donato

Recupero
«Sebbene i meccanismi di recupero delle funzioni cognitive non siano del tutto noti, è possibile in alcuni casi che per fenomeni di plasticità neuronale le sinapsi distrutte siano sostituite da nuove sinapsi» , dice la neuropsicologa. «Così i ricordi possono tornare disponibili. Un sano stile di vita, con una buona attività fisica, può aiutare. La memoria anterograda, invece, è più difficile da recuperare. Oggi si utilizzano strategie compensatorie, come il neuropage, un computer che aiuta il paziente a ricordare ciò che deve fare».
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