Il prednisone è un corticosteroide sintetico impiegato nel trattamento di diverse condizioni. Dai disturbi allergici ai problemi dermatologici, passando per la colite ulcerosa, l’artrite, il lupus, la psoriasi e alcune malattie respiratorie. Di solito è assunto per vie orali, sotto forma di compresse, ma anche somministrato per via intramuscolare. Qual è il suo ruolo nel mal di testa?
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Azione del prednisone
Il prednisone esercita un’azione antinfiammatoria, quindi inibisce il rilascio di sostanze che portano all’infiammazione, e immunosoppressiva. Questo farmaco si è dimostrato efficace e a rapida azione preventiva nel trattamento della cefalea episodica, soprattutto per l’attacco che non risponde ad altri farmaci. Oppure nella condizione di male emicranico, quando l’emicrania persiste, pur se trattata correttamente, oltre le 72 ore.
Studio della SISC
Uno studio della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) ha analizzato l’efficacia del prednisone nel trattamento della cefalea a grappolo episodica e in quella cronica. Nella forma cronica il farmaco è stato in grado di indurre una rapida riduzione delle crisi di cefalea. Il prednisone si è rivelato utile sopratttutto nella fasi iniziali del trattamento, quando ancora i farmaci preventivi non avevano iniziato ad essere efficaci.
Fino a che non compaiono gli effetti collaterali, questo farmaco è impiegato per indurre la remissione dei casi più gravi. Si tratta di pazienti con attacchi ad alta frequenza ed intensità, in particolare nella fase centrale del grappolo. Il periodo di trattamento non deve superare le 3 settimane.
Effetti collaterali
Come anticipato il prednisone non è estraneo a effetti avversi. Il farmaco può indebolire le difese immunitarie, aumentando il rischio di infezioni, ma può anche aumentare il rischio di osteoporosi. Insonnia, sbalzi d’umore, acne, sudorazione, aumento dell’appetito, mal di stomaco, gonfiori e graduale aumento di peso sono alcuni degli altri effetti avversi.