Il mentolo non è soltanto un innocuo aroma capace di rendere più gradevole il fumo di sigaretta. Questa molecola è in realtà in grado di “anestetizzare” i polmoni, riducendo l’irritazione provocata dalla nicotina e inducendo a fumare di più. Lo hanno scoperto i ricercatori della Georgetown University a Washington, che pubblicano il loro studio sulla rivista Molecular Pharmacology.
I risultati dimostrano che la nicotina e il mentolo sono in grado di unire le loro forze formando una diabolica alleanza: mentre la prima molecola cerca di intrufolarsi furtivamente nelle vie respiratorie giù fino ai polmoni, la molecola di mentolo fa da “palo”, disattivando il sistema d’allarme delle vie aeree. Lo fa desensibilizzando dei particolari recettori delle cellule nervose (chiamati alfa-3-beta-4) che ci permettono di percepire l’irritazione scatenata proprio dalla nicotina.
Questi recettori non sono presenti soltanto nelle cellule nervose delle vie respiratorie, ma anche nel cervello: per questo in futuro sarà utile approfondire con ulteriori ricerche se il mentolo agisca anche a livello cerebrale amplificando la dipendenza da nicotina.
Da tempo le sigarette al mentolo sono finite sotto accusa, perché sembrano favorire il tabagismo, soprattutto tra i giovanissimi, aumentando la dipendenza e riducendo le probabilità di smettere.
«Il mentolo, in presenza della nicotina, riduce l’irritazione respiratoria e i fumatori riescono così a inalare di più, portando non solo la nicotina ma anche gli altri fumi tossici più in profondità nei polmoni», spiega il farmacologo Gerard Ahern che ha coordinato lo studio. «Sebbene questa considerazione vada al di là dell’obiettivo del nostro studio – aggiunge – è lecito ipotizzare che un’inalazione più profonda delle sigarette al mentolo aumenti i pericoli per la salute legati al fumo».