Non solo occhi, reni e cuore. Anche il cervello soffre quando si ha il diabete di tipo 2: nel giro di pochi mesi la malattia ne altera la circolazione sanguigna, aumentando l’infiammazione e diminuendo le capacità cognitive e di memoria. E’ quanto dimostra uno studio coordinato dalla Harvard Medical School di Boston e pubblicato sulla rivista Neurology.
I ricercatori hanno arruolato 40 sessantenni, di cui 21 sani e 19 in cura per diabete da una decina d’anni. Ciascuno dei partecipanti è stato sottoposto ad una serie di test cognitivi e di memoria, oltre ad esami del sangue per valutare i livelli di infiammazione ed una risonanza magnetica per misurare il volume del cervello e il flusso di sangue al suo interno. Gli stessi esami sono stati poi ripetuti a distanza di due anni.
I risultati dimostrano che il diabete riduce la motilità della parete dei vasi sanguigni nel cervello: in questo modo si perde la capacità di regolare il flusso sanguigno per “nutrire” più abbondantemente quelle aree della corteccia che sono coinvolte nelle attività cognitive; di conseguenza si perde anche la possibilità di eliminare efficacemente i radicali liberi e le sostanze di scarto che vengono prodotte. Gli effetti sulle performance mentali sono evidenti: nell’arco di due anni le capacità di apprendimento e memoria delle persone diabetiche si sono ridotte del 12%, mentre nelle persone sane sono rimaste pressochè identiche. La regolazione del flusso sanguigno nel cervello è crollata del 65% mentre sono aumentati i livelli di infiammazione, anche nei soggetti che avevano un buon controllo del diabete e della pressione arteriosa.
09/07/2015