Anche se tra i principali fattori di rischio per l’ictus c’è l’età, sono in costante aumento i casi di ictus nei giovani sotto i 40 anni. Al momento rappresentano circa l’8% del totale. Questo vuol dire comunque più o meno 12.000 casi all’anno. Tutt’altro che pochi, se si considerano le conseguenze che un ictus può avere su una vita ancora giovane. Perché questo sta accadendo? Principalmente per alcuni fattori di rischio importanti che sono sempre più in voga tra i ragazzi e le ragazze. Ecco quali sono i principali.
In questo articolo
Più casi di ictus nei giovani per l’abuso di alcolici
L’abuso di bevande alcoliche, che è molto frequente tra i giovani, è considerato un fattore di rischio per l’ictus ischemico ed emorragico. Questa abitudine fa aumentare di 3-4 volte la possibilità di incorrere in un episodio di patologia cerebrovascolare. Il rischio aumenta proporzionalmente alla quantità di alcol assunta. I “forti” bevitori, cioè quelli che assumono oltre tre bicchieri standard di alcol al giorno, hanno maggiori probabilità di avere un ictus, mentre quelli “moderati”, che si limitano a due dosi al giorno, hanno un rischio invariato.
Fumo di sigaretta
Il fumo favorisce l’insorgenza di aterosclerosi precoce, cioè l’accumulo di grassi sulle pareti delle arterie, che a sua volta può causare l’ictus ischemico. Il rischio è correlato linearmente con il numero di sigarette fumate al giorno. L’aumento delle probabilità di avere un ictus è del 40% circa nei modici fumatori (meno di 10 sigarette al giorno) e dell’80% circa nei forti fumatori (più di 20 sigarette al giorno).
Più casi di ictus nei giovani per il fumo di cannabis
Molti studi scientifici comprovano la relazione tra l’ictus ischemico e l’uso di cannabis, con una stretta relazione temporale tra l’esposizione alla sostanza e l’insorgenza dell’episodio acuto. In alcuni casi si sono verificate recidive di ictus, dopo un primo episodio legato alla cannabis, in occasione di una nuova esposizione alla sostanza. In circa metà dei casi segnalati, inoltre, non si può escludere del tutto il ruolo di co-fattori favorenti, come ad esempio il fumo di tabacco e l’alcol.
Cocaina
L’uso di cocaina nelle ore precedenti di un ictus aumenta di 6,4 volte il rischio della malattia. La probabilità è maggiore (7,9%) se la sostanza viene fumata (crack) rispetto all’inalazione (3,5%). L’aumento di rischio riguarda in particolare gli eventi emorragici ma anche, seppur in misura minore, le forme ischemiche.
Più casi di ictus nei giovani per l’uso di metanfetamina
Tra i fattori scatenanti c’è anche l’uso di metanfetamine o prodotti simili (come, ad esempio, ecstasy e anfetamina) che, a causa del loro potente effetto vaso-pressorio, provocherebbero emorragia cerebrale.
Oppiacei
Sono segnalati numerosi casi di ictus, sia ischemico che emorragico, associati all’uso di oppiacei, in particolare l’eroina. La patologia ischemica può essere legata ad embolia cardiogena dovuta ad endocardite settica (frequente negli eroinomani che usano la via endovenosa); gli emboli settici possono poi erodere vasi intracranici provocando anche emorragie cerebrali.