Focus a cura di Sandra Lorenzi (puoi chiederle un consulto), responsabile della sezione micologia e patologia annessi cutanei dell’Istituto dermatologico europeo di Milano.
Guarda le unghie dei tuoi piedi (leggi: come tagliarle correttamente). C’è un’unghia ingiallita? O con una parte colorata di nero? C’è un ispessimento laterale? O un rigonfiamento come se l’unghia si staccasse dalla base? Quasi certamente si tratta di onicomicosi, un’infezione provocata da parassiti che si nutrono di cheratina, la proteina che costituisce lo strato corneale dell’unghia.
È un problema in aumento, si stima rappresenti i due terzi dei casi di micosi registrati ogni anno in Italia. E non è solo un problema estetico: non di rado i funghi delle unghie possono essere associati a patologie come diabete, insufficienza venosa cronica e patologie immunodepressive. Quindi, la prima cosa da fare quando riscontri un’alterazione (per lo più all’alluce, il dito più esposto a traumi) è di rivolgerti al dermatologo.
Una volta escluse complicazioni, ti potrai concentrare sulla cura dell’onicomicosi che, se trascurata, può portare alla perdita dell’unghia e al diffondersi dell’infezione fungina in altre dita o a tutto il piede. A livello locale i trattamenti sono due. La prima è il currettage, cioè la rimozione della lamina distaccata e dei residui dal letto ungueale: è un’operazione delicata da affidare a un podologo e non a un’estetista.
Poi, i farmaci antimicotici. Quelli per bocca vanno riservati ai casi più gravi, mentre fra quelli a uso locale ottimi risultati si ottengono con un prodotto da banco come lo smalto curativo a base di ciclopiroxolamina, che ha anche il vantaggio di essere idrosolubile: si applica per circa sei mesi la sera prima di andare a letto e al mattino dopo si rimuove sciacquandolo con acqua ed evitando così l’uso di acetone, che disidrata l’unghia e la rende più fragile.
E le regole di prevenzione? Dato che i funghi proliferano in ambienti caldi e umidi, lavati spesso i piedi asciugandoli bene e non dimenticare le ciabatte sotto le docce comuni, negli spogliatoi e a bordo piscina (guarda: come prevenire le malattie da spogliatoio).
Sandra Lorenzi, responsabile della sezione micologia e patologia annessi cutanei dell’Istituto dermatologico europeo di Milano
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