L’ozono è un gas derivato dall’ossigeno che svolge un’attività battericida, antivirale, antinfiammatoria e antidolorifica tant’è che la combinazione di questi due elementi, definita ossigeno-ozonoterapia, è un’alleata della salute e del benessere dell’uomo. In ambito medico ed estetico, la somministrazione dell’ozono avviene mediante tecniche diverse: una di queste è la Grande Auto Emo-Infusione (GAEI), praticata in alcuni centri d’eccellenza italiani, come la Casa di Cura La Madonnina di Milano (Gruppo San Donato).
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Come funziona la Grande Auto Emo-Infusione
«La Grande Auto-Emo Infusione è una tecnica medica che, come si diceva poco fa, consente di somministrare l’ossigeno-ozonoterapia», interviene Cristina Fumagalli, specialista del Centro di Medicina del Dolore della Casa di Cura La Madonnina. «Consiste nel prelievo al paziente di 100-120 ml di sangue e tramite un sistema a circuito chiuso perfettamente sterile, l’ozono viene miscelato al sangue e reinfuso nella stessa vena del prelievo».
I benefici dell’ossigeno-ozono terapia mediante GAEI
Il trattamento con ossigeno-ozonoterapia, somministrato mediante GAEI, consente di sfruttare le molteplici proprietà di questo legame. «L’ozono svolge un’azione antinfiammatoria, analgesica, antiossidante, funghicida, battericida e virucida, quindi questa tecnica interviene sui meccanismi infiammatori presenti nell’organismo e sui mediatori del dolore, stimolando la produzione di enzimi antiossidanti ed endorfine. In questo modo ne giovano anche le difese immunitarie, che vengono naturalmente rafforzate. Non solo: l’ossigeno-ozonoterapia potenzia i meccanismi di protezione nei confronti della produzione dei radicali liberi, determinandone la riduzione e l’eliminazione di sostanze tossiche per le cellule», continua Fumagalli.
Le diverse applicazioni in ambito terapeutico
L’ossigeno-ozonoterapia mediante Grande Auto Emo-Infusione trova applicazione in diversi ambiti terapeutici: dall’estetico al vascolare, passando per quello immuno-reumatologico allo sportivo. «Per quanto riguarda inestetismi e disturbi dermatologici, ad esempio, questa tecnica può essere intrapresa in presenza di cellulite perché favorisce il microcircolo e scioglie il grasso. Ideale anche per combattere i segni dell’invecchiamento, in quanto tonifica i tessuti e stimola i processi rigeneranti, patologie dermatologiche come psoriasi e acne», spiega la dottoressa. Migliorando l’ossigenazione dei tessuti, l’ossigeno-ozonoterapia mediante Grande Auto Emo-Infusione può essere di grande aiuto nelle attività sportive anche agonistiche.
«Come dicevamo, le proprietà antinfiammatorie e analgesiche dell’ozono si rivelano particolarmente utili nelle patologie su base infiammatoria, come artrite reumatoide, fibromialgia, artrosi, sindromi allergiche», precisa l’anestesista. «Ossigenando il sangue, inoltre, la GAEI influenza positivamente la circolazione corporea e, di conseguenza, le varie funzionalità di organi e di tessuti. I globuli rossi divengono più elastici e riescono a raggiungere anche le zone del corpo più periferiche, ottimizzandone le funzioni. Per questo motivo l’ossigeno-ozonoterapia è efficace per contrastare disturbi o malattie circolatorie, come flebiti, gonfiore agli arti inferiori, trombosi».
Per la Grande Auto Emo-Infusione è bene rivolgersi a specialisti qualificati
La Grande Auto Emo-Infusione è una metodica sicura, di rapida esecuzione e generalmente priva di effetti collaterali. Tuttavia, se non eseguita correttamente, può anche risultare dannosa. «Per questo motivo è importantissimo affidarsi a Centri qualificati, come ad esempio la Casa di Cura La Madonnina, dove c’è un’attenzione scrupolosa verso i protocolli e le linee guida della Federazione Italiana Ossigeno-ozono (FIO) e della Società Italiana di Osssigeno-ozonoterpia (SIOOT), con esami ematici preliminari, utilizzo di materiale sterile e di un circuito chiuso per l’autotrasfusione», continua Fumagalli.
Controindicazioni della Grande Auto Emo-Infusione
«L’ossigeno-ozonoterapia con GAEI può essere controindicata in alcuni pazienti, quindi richiede un’attenta valutazione medica, in caso di favismo, patologie tiroidee ed epilessia. In gravidanza non è una controindicazione assoluta ma non essendoci ancora studi scientifici a supporto della terapia, sarebbe meglio utilizzare altre tecniche», conclude la dottoressa.