Molti di voi ricorderanno il bombardamento di pubblicità Progresso che a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta mettevano in guardia dal contagio del virus HIV, sottolineando l’importanza della prevenzione col profilattico. Nel mondo era piena emergenza, con un numero crescente di casi. Tutti abbiamo imparato a conoscere il pericolo grazie a spot, manifesti e campagne di sensibilizzazione, ma alcuni giovani di allora sembrano essersi dimenticati la lezione.
Over-50 a rischio
Crescono infatti i casi di HIV tra gli ultracinquantenni: delle 30.000 nuove diagnosi fatte ogni anno in Europa, una su sei riguarda proprio loro, mentre il numero di nuovi casi fra i giovani rimane stabile. A fotografare la situazione è uno studio pubblicato su The Lancet HIV dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
La situazione in Europa
Tra il 2004 e il 2015, nei 31 Paesi europei sono state registrate più di 312.000 nuove diagnosi di infezione da HIV tra i giovani di età compresa fra i 15 e i 49 anni, mentre sono stati oltre 54.000 i casi tra gli over-50, con un incremento del 2% all’anno. Nel 2015, una diagnosi su sei ha riguardato un ultracinquantenne.
I tempi della diagnosi e le conseguenze
A differenza dei più giovani, questi pazienti senior vengono contagiati dal virus principalmente per via eterosessuale e arrivano alla diagnosi più tardivamente: nel 63% dei casi l’infezione viene scoperta a uno stadio già avanzato. Questo significa che il loro sistema immunitario ha iniziato a indebolirsi e che le terapie hanno meno probabilità di successo rispetto ad un trattamento precoce.
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