L’herpes labiale (herpes simplex) è uno dei due virus più frequenti al mondo (l’altro è il Papova virus, il responsabile delle verruche) e riguarda il 90% degli italiani.
Il contagio: «Avviene attraverso la saliva, se si usano lo stesso bicchiere, le stesse posate o gli stessi asciugamani di una persona infetta», dice Serafina Baietta, dermatologa agli Istituti clinici di perfezionamento a Milano.
Una delle vie preferite dal virus, che in genere viene attaccato in tenera età alla maggior parte delle persone, salvo poi restarsene latente anche tutta la vita, è il bacio. Nel 90% dei casi dell’infezione non ci accorgiamo, non ci sono eruzioni sulla pelle. Il virus fa il dormiglione in attesa di tempi per lui migliori.
Perché si manifesta. Gli stimoli più frequenti che lo fanno risvegliare sono: stress, sforzi fisici, sole, farmaci, malattie. Spesso l’herpes precede un’influenza e, nelle donne, può presentarsi in contemporanea con il ciclo mestruale.
Sintomi. Prima di vederlo sulla pelle, si cominciano a sentire, con un anticipo di sei-dodici ore, sensazioni di trafittura e di bruciore. È la fase in cui si riesce a bloccarlo più facilmente.
Si ha un arrossamento circoscritto, dove poi appaiono le caratteristiche microvescicole a grappolo, che si rompono lasciando un’erosione. Seccando, questa erosione forma una crosticina, che nell’arco di quattro-dieci giorni si staccherà (vietato toccarla).
La terapia. Se si interviene ai primissimi sintomi, a volte può bastare l’applicazione di ghiaccio e, nelle forme minori, di creme antivirali. La pomata si applica tre-quattro volte al giorno nelle forme leggere.
Per le forme più serie la cura è farmacologica con antivirali orali (Acyclovir e simili) che si possono assumere anche a scopo di prevenzione e in dosi decrescenti per un anno circa. Nei casi più gravi, si può intervenire con il vaccino (leggi).
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Ultimo aggiornamento: 19 gennaio 2010