Coloro che sono guariti da Covid devono vaccinarsi sì o no? La grande domanda aleggia da tempo, anche se la stragrande maggioranza degli esperti convergono sul fatto che sia meglio che anche chi sia già stato colpito dalla infezione del coronavirus si sottoponga alla vaccinazione. Proprio in questi giorni il più imponente studio mai svolto sulla possibilità di reinfettarsi svolto su 4.000.000 di persone in Danimarca ha dato risultati rassicuranti. Gli over 65 però rischiano di più. Ecco perché anche gli esperti danesi sottolineano la necessità di ricorrere alla vaccinazione, soprattutto per le categorie più a rischio.
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Guariti da Covid devono vaccinarsi: quanto dura l’immunità?
Il punto resta sempre lo stesso. Non sappiamo quanto duri la protezione naturale delle nostre difese immunitarie dopo essersi ammalati di Covid-19. Alcuni studio sostengono che l’immunità duri cinque-sei mesi, altri addirittura anni. Non si ha certezza. Tra l’altro in molti studi emerge che la risposta sia diversa da persona a persona. Con questi dubbi – sostengono gli scienziati – meglio procedere alla vaccinazione anche per chi ha già dovuto fare i conti con l’infezione. L’Istituto Superiore di Sanità suggerisce di aspettare tre mesi dal tampone negativo prima di sottoporsi alla vaccinazione. Gli immunodepressi, naturalmente, devono essere vaccinati invece il prima possibile.
Una o due dosi?
Chi è guarito da oltre sei mesi meglio che si sottoponga a due iniezioni (a meno che non si vaccini con Johnson & Johnson che dovrebbe arrivare ad aprile e che prevede un’unica dose). Chi si è negativizzato da tre mesi deve fare una sola dose. Gli esperti sostengono che in questi casi sia sufficiente una sola dose perché sufficiente a potenziare la risposta immunitaria già presente. In pratica una sola dose rende la persona guarita da Covid ancora più forte con la malattia che chi sia sempre stato negativo e abbia fatto due dosi.
Guariti da Covid devono vaccinarsi: prima devo fare il sierologico?
Molti medici stanno consigliando ai propri assistiti che hanno già affrontato Covid di sottoporsi a un test sierologico per verificare la presenza degli anticorpi dopo essere guariti dall’infezione. Sta capitando a diverse persone di scoprire di avere dei livelli piuttosto bassi di anticorpi. In realtà gli esperti sostengono che i test leggono solo la risposta immunitaria a breve termine, mediata dalle cellule B. Le nostre difese immunitarie però dispongono anche delle cellule T di memoria, che stimolano la produzione degli anticorpi quando c’è il contatto con il virus. I linfociti T non possono essere rilevati, se non in laboratori che dispongono di strumenti estremamente sofisticati.
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