L’emocromo (o esame emocromocitometrico) misura la quantità di tutte le cellule (la parte corpuscolata) presenti nel sangue.
I valori dei globuli rossi (RBC)
I globuli rossi, che si possono chiamare anche eritrociti (GR) o emazie, sono le cellule più numerose del nostro corpo. La loro funzione? Trasportare ossigeno e anidride carbonica attraverso l’emoglobina.
Uomo: 4,4-5,6 milioni/microlitro
Donna: 3,9-4,9 milioni/microlitro
Valori più alti: stati di disidratazione, shock, problemi circolatori, alcune forme di talassemia.
Valori più bassi: anemie, emorragie, malnutrizione, carenze di ferro o vitaminiche.
I valori dell’emoglobina (HGB)
L’emoglobina è una proteina presente nei globuli rossi. Trasporta l’ossigeno dai polmoni ai tessuti e l’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni.
Uomo: 13-18 g/decilitro
Donna: 12-15 g/decilitro
Valori più alti: stati di disidratazione, malattie polmonari con insufficienza respiratoria cronica, soggiorni prolungati a grandi altezze, eccessiva produzione di globuli rossi per malattia midollare primitiva (policitemia vera).
Valori più bassi: stati da carenza di ferro e/o vitamine, deficit nutrizionali, perdite ematiche (emorragie anche minori se prolungate), emolisi intra o extra vascolare, malattie infiammatorie croniche, insufficienza renale cronica, alcune emopatie maligne.
Il Volume corpuscolare medio (VGM o MCV)
Questo parametro indica la dimensione dei globuli rossi ed è molto importante nella diagnosi delle varie forme di anemie.
Uomo/donna: 80-98 fl (femtolitri)
Valori più alti: anemie macrocitiche da carenza vitaminica (acido folico, vitamina B12), ipotiroidismo, alcolismo, malattie epatiche, alcune terapie farmacologiche, alcune emopatie maligne.
Valori più bassi: anemie microcitiche da carenza di ferro, alcune forme di talassemia, anemia da malattie infiammatorie croniche (associata per esempio a malattie autoimmuni, insufficienza renale cronica…).
Parola all’esperto
Approfondisci con la videointervista a Francesco Onida, professore associato di Ematologia, dipartimento di Oncologia e Emato-Oncologia dell’Università degli Studi di Milano che ha curato anche questo testo, e ricorda sempre che il referto deve essere controllato e interpretato dal tuo medico.
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