Salute

Glicemia sotto controllo con noci e rosmarino

Per chi soffre di diabete di tipo 2 la frutta secca e le erbe aromatiche aiutano: messe in tavola ogni giorno, migliorano emoglobina glicata e inibiscono enzimi chiave per l’insulina.

Fare attenzione ai carboidrati non basta, i diabetologi lo sostengono ormai da tempo. Le raccomandazioni aggiornate per la tavola puntano anche su alimenti a basso indice glicemico, come avena e lupino, e farsi aiutare dalle biomolecole attive presenti in frutta secca ed erbe aromatiche.

Mandorle, pistacchi, noci, nocciole, anacardi e le più esotiche noci pecan e di Macadamia: una manciata al giorno, pari ad almeno 50-60 grammi, contribuisce a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue, un effetto evidente soprattutto nei diabetici. Lo dimostrano i risultati di una revisione sistematica condotta presso il Clinical Nutrition and Risk Factor Modification Centre del St. Michael’s Hospital di Toronto che raccolto le evidenze scientifiche da 12 precedenti studi sul diabete di tipo 2.

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Confrontando i valori ematici di due gruppi di pazienti, entrambi sotto regime alimentare controllato e di cui solo uno sottoposto alla supplementazione con due porzioni di frutta secca al giorno, i ricercatori hanno osservato un miglioramento dell’emoblobina glicata e del glucosio a digiuno nei mangiatori di noci e pistacchi. I risultati sono stati pubblicati su PLOS.

Un altro trucco per mettere in scacco il diabete, è abbondare con le erbe in cucina: origano greco e messicano, maggiorana e rosmarino, infatti, sono ricchi di biomolecole attive capaci di inibire due enzimi, la dipeptil-peptidasi IV e la protein-tirosi fosfatasi 1B che svolgono un ruolo chiame nella secrezione di insulina e nella mediazione dei segnali. Da usare quotidianamente, aiuterebbero a contenere le oscillazioni di glucosio nel corso della giornata. Il team di ricercatori dell’Università dell’Illinois, che lo ha dimostrato in una ricerca comparsa sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, hanno però puntualizzato che la concentrazione di flavonoidi e polifenoli in queste piante aromatiche potrebbe variare in relazione al metodo di coltivazione e al processo industriale di essiccamento: ulteriori studi sono necessari per approfondire questo aspetto.

 

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