Gli antibiotici possono danneggiare il sistema immunitario? Di norma no. Anzi, lo aiutano in modo decisivo a debellare le infezioni batteriche. È pur vero, però, che un uso eccessivo e sconsiderato di questi farmaci può mettere in difficoltà il nostro apparato difensivo, soprattutto se l’effetto anti-batterico altera in modo troppo squilibrato la flora intestinale (disbiosi), ottenendo effetti collaterali indesiderati.
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Antibiotici e sistema immunitario: come funziona?
«Bisogna considerare che il tubo digerente ospita un numero enorme di batteri, circa centomila miliardi!», dice Andrea Cossarizza, professore ordinario di patologia generale e immunologia all’Università di Modena e Reggio Emilia.
«La maggior parte di questi microrganismi è costituita da batteri che svolgono una funzione positiva (producono enzimi essenziali per la digestione, oltre a vitamine e ad altre sostanze utili), e tengono a bada i batteri cattivi, che comunque si annidano nella parete intestinale. Una strage di batteri buoni operata da certi tipi di antibiotici, usati in modo eccessivo ed errato, potrebbe dare forza ai ceppi più pericolosi, creando una “stirpe” di microrganismi resistenti agli antibiotici e domabili con difficoltà dal sistema immunitario».
Come reagisce il sistema immunitario?
Il nostro apparato difensivo è in grado, pressoché sempre, di reagire con successo a questi disequilibri, ma impiega tempo per riorganizzarsi, e nel frattempo il paziente potrebbe andare incontro a disturbi di vario genere (dolori addominali, diarrea, malassorbimento). «Non si può fare molto, in questi casi, per aiutare i globuli bianchi a riprendere il controllo della situazione», aggiunge Cossarizza. «Personalmente, sono contrario all’uso di immunostimolanti (il sistema difensivo è troppo delicato e complesso perché valga la pena di “modificarlo” nel suo funzionamento). Risulta molto più efficace la classica terapia di supporto all’assunzione dell’antibiotico a base di fermenti lattici e di probiotici: soprattutto, yogurt e altri prodotti a base di batteri lattobacilli e bifidi».