Fumo passivo e cavo orale. Per la prima volta uno studio che ha visto la partecipazione di centri di ricerca di tutto il mondo ha dimostrato in modo organico che il fumo passivo crea danni anche al nostro apparato uditivo e alle mucose della bocca. Respirare il fumo di sigaretta, anche quando non siamo noi a fumare, aumenta il rischio di diverse malattie. I più esposti restano i bambini. L’Organizzazione Mondiale della Salute spiega che il fumo passivo o fumo di seconda mano alza le probabilità di sviluppare:
- malattie cardiocircolatorie;
- cancro ai polmoni (ricordiamoci che senza il fumo di sigaretta sarebbe un tumore raro);
- malattie respiratorie;
- la sindrome della morte in culla nei neonati.
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Fumo passivo: i dati
Il fumo passivo è responsabile di oltre un milione di morti all’anno in tutto il mondo. In più, come abbiamo appena visto, alza il rischio di sviluppare malattie croniche importanti come quelle cardiovascolari, respiratorie e alcuni tipi di tumore. L’esposizione prolungata al fumo passivo aumenta il rischio di cancro del polmone e di malattie cardiovascolari fino al 20-30 per cento. Un recentissimo studio internazionale, coordinato dal King’s College London, torna ad accendere i fari sulla questione. I ricercatori hanno dimostrato che l’esposizione ripetuta al fumo di seconda mano fa impennare il rischio di sviluppare il cancro del cavo orale del 51 per cento. I risultati sono pubblicati sulla rivista Tobacco Control.
I più colpiti i bambini
Com’è noto a essere più colpiti dal fumo passivo sono proprio i bambini. Quattro bambini su dieci sono ancora esposti ai rischi del fumo di seconda mano. Gli adulti sono al 33 per cento.
Con loro occorre stare attenti anche al cosiddetto fumo di terza mano. Quando si fuma infatti si depositano sulla pelle, sui peli, sui capelli e sui vestiti dei fumatori diverse sostanze nocive. Entrare in contatto con un bambino piccolo è rischioso.
Oltre alle patologie di cui abbiamo già parlato, l’Istituto Superiore di Sanità mette in guardia anche sulle possibili infezioni all’orecchio, che già colpiscono molto i bambini.
Fumo passivo e cavo orale: impennata di casi con esposizione prolungata
La nuova ricerca si concentra sul rapporto tra fumo passivo e cavo orale. Sono molti i casi di tumore alla bocca che hanno come causa principale il fumo di seconda mano. I ricercatori che provenivano da diversi Paesi hanno messo sotto la lente di ingrandimento 7.000 persone. Il team di lavoro ha analizzato diversi studi sull’argomento per scoprirne le cause.
Fumo passivo e cavo orale: l’esposizione prolungata è un fattore di rischio importante
I risultati della ricerca internazionale hanno messo in luce un chiaro ed evidente legame tra il fumo di sigaretta passivo e l’insorgere del tumore al cavo orale. L’esposizione prolungata aumenta il rischio. I ricercatori hanno calcolato che il tempo di esposizione alle molecole di scarto delle sigarette è direttamente proporzionale all’aumento delle probabilità di sviluppare un tumore. In pratica più si convive con i fumatori, più si alza il rischio. Le stime dello studio sostengono che un’esposizione di 10-15 anni fa impennare il rischio di molto.