L’elenco dei danni da fumo passivo sembra non arrestarsi mai. Ora un’imponente ricerca coreana che ha analizzato i dati di 400.000 persone sostiene che l’esposizione al fumo passivo faccia alzare le possibilità di sviluppare la fibrillazione atriale, quindi anche di ictus. I danni da fumo di seconda mano cominciano già mezz’ora dopo l’esposizione.
La notizia arriva dall’ultimo congresso della Società europea di Cardiologia e lo studio è stato svolto dal National University Hospital di Seoul.
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Cos’è la fibrillazione atriale?
La fibrillazione atriale fa parte delle aritmie che possono colpire il cuore. È il più comune disturbo del ritmo cardiaco. In Europa una persona ogni tre è colpito da questa malattia nel corso della sua vita. Chi ne soffre ha un rischio di sviluppare l’ictus di cinque volte maggiore, rispetto a chi sia sano.
I sintomi
I sintomi più diffusi sono:
- palpitazioni,
- difficoltà respiratorie,
- affaticamento,
- difficoltà a dormire la notte.
Danni da fumo passivo aumenta il rischio di fibrillazione atriale e quindi di ictus
I ricercatori del centro di ricerca sud coreano hanno analizzato i dati di circa 400.000 adulti, tra i 40 e i 69 anni di età. Si tratta di cittadini britannici, ricoverati presso un ospedale del Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito. Nessuno di loro era un fumatore o soffriva di fibrillazione atriale.
A questo punto gli esperti hanno chiesto ai partecipanti attraverso un questionario digitale, quale fosse il numero di ore alla settimana della loro esposizione al fumo passivo. I volontari sono stati divisi quindi in due gruppi: da una parte chi non aveva mai respirato fumo passivo in casa, al lavoro o in giro, dall’altra chi era stato esposto.
I risultati sui danni da fumo passivo: più si è esposti, più si rischia
Il 21% di loro – circa 86.000 – apparteneva al gruppo che aveva avuto un’esposizione al fumo passivo per circa due ore a settimana. Tra loro in dodici anni in 23.000 si sono ammalati di fibrillazione atriale. Confrontando i dati con quelli del gruppo che non ha avuto esposizione, gli esperti hanno calcolato che il fumo passivo alza il rischio del 6 per cento.
La relazione tra fumo e passivo e fibrillazione atriale è direttamente proporzionale: più si è esposti, maggiori sono i rischi. I ricercatori a titolo esemplificativo affermano che 7 ore di fumo passivo alla settimana alzano il rischio dell’11%, rispetto a chi non lo ha respirato.