promoSalute

Fumo di sigaretta: la missione di LILT contro il tabagismo

L’ente mira a diffondere la "cultura della prevenzione" sensibilizzando sull’importanza di un corretto stile di vita come arma efficace per difendersi dai tumori

Contiene oltre 7mila sostanze tossiche, di cui circa 70 sono cancerogene. Che sia attivo o passivo, può determinare linsorgenza di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. Ma soprattutto, rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale evitabile. È il fumo di sigaretta, una dipendenza fisica e psicologica cui bisogna lottare.

LILT e la lotta contro il fumo

Secondo l’OMS ogni anno, nel mondo, oltre 8 milioni di persone muoiono a causa del consumo di tabacco e, tra le vittime, 1,2 milioni sono non fumatori esposti al fumo passivo. In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti l’anno. Dati allarmanti, questi, sufficienti a capire che smettere è essenziale.

Gruppo San Donato

E lo sa bene la LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori che ha fatto della lotta al tabagismo una delle sue missioni principali. Attraverso la promozione di campagne di sensibilizzazione e sviluppo di iniziative, l’ente mira a diffondere la “cultura della prevenzione” come metodo di vita per un futuro senza cancro, sensibilizzando sull’importanza di un corretto stile di vita come efficace arma per difendersi dai tumori a partire da una corretta alimentazione, accompagnata da una regolare attività fisica, evitando l’abuso di alcolici e astenendosi dal fumo.

La linea verde LILT

Nel dettaglio, l’impegno della LILT contro il fumo si manifesta su tre fronti. Prima tra tutte la linea verde SOS LILT che, grazie alla collaborazione di medici, psicologi, sociologi, giuristi, biostatistici, intende sostenere concretamente chi vuole smettere di fumare, ma anche semplicemente informare e sensibilizzare i cittadini sul tema. Il tutto restando nell’anonimato.

Le iniziative di supporto offrono un supporto psicologico ai fumatori che hanno deciso o vorrebbero smettere di fumare, forniscono gli indirizzi delle strutture a cui rivolgersi per essere aiutati, ma propongono anche un programma di sostegno telefonico per i fumatori che per motivi logistici o di salute non possono raggiungere i Centri Antifumo.

Corsi di gruppo e iniziative nelle scuole

In secondo luogo, fin dagli anni ’80, la LILT mette a disposizione corsi specifici, conosciuti come Gruppi di Disassuefazione dal Fumo di Tabacco, dove vengono sperimentate metodologie e tecniche psicologiche in grado di razionalizzare e motivare gli sforzi compiuti dai fumatori che incontrano difficoltà a smettere. Grazie alle tecniche psicologiche utilizzate, l’80% dei partecipanti al termine degli incontri smette di fumare.

Infine, la LILT mira a essere protagonista anche all’interno delle scuole di ogni ordine e grado con iniziative che interpretano appieno i dettami dell’educazione alla salute. Tra questi spicca il progetto Guadagnare Salute con la LILT.

Le nuove linee guida sulla disassuefazione al fumo

Sempre in ottica di prevenzione la LILT ha presentato le nuove linee guida sulla disassuefazione al fumo. Un insieme di raccomandazioni operative che rappresentano lo strumento essenziale per strutturare in modo efficace i percorsi di gruppo e formare gli operatori sanitari impegnati nei centri pubblici anti-fumo. «Se da un lato l’obiettivo è quello di prevenire la cattiva abitudine al fumo, dall’altro ci impegniamo nel proporre un supporto concreto a tutti coloro che vogliono smettere, ma che spesso non hanno la possibilità di usufruire di un sostegno adeguato» commenta il presidente della LILT nazionale Francesco Schittulli.

Le nuove linee guida, revisionate e ampliate, «derivano dall’esperienza sul campo e dall’osservazione clinica accumulate negli ultimi decenni. Fondamentale è stata la collaborazione con il prof. Carlo di Clemente, autore del modello transteorico del cambiamento, grazie al quale sono stati teorizzati interventi dedicati a coloro che sono nella cosiddetta fase “contemplativa”, quindi non ancora determinati ad abbandonare questa cattiva abitudine», aggiunge la dott.ssa Sandra Bosi.

Un altro importante incentivo è collegato alla diagnosi precoce. L’Ente offre infatti la possibilità a gruppi di fumatori di entrare a far parte di programmi di screening sperimentali tramite l’utilizzo della TAC spirale, uno strumento efficace per la diagnosi iniziale del tumore polmonare, a patto che questi si impegnino a smettere.

La seconda parte del manuale sulla disassuefazione al fumo è infine dedicata agli interventi specifici differenziati in base al target di riferimento, con particolare attenzione alle donne nelle diverse fasi della propria vita (età fertile, caratterizzata dall’assunzione di contraccettivi, gravidanza e menopausa) e ai più giovani.

Leggi anche…

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio