In America del Nord è in aumento la tendenza a fumare lo spinello in gravidanza. Ma secondo gli esperti può essere pericoloso perché raddoppierebbe il rischio di parto pretermine. A lanciare l’allarme è uno studio canadese pubblicato sulla rivista scientifica Jama.
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Si può fumare uno spinello in gravidanza? Il sondaggio
Tra il 2002 e il 2017, sia tra le donne in gravidanza (4.400) sia tra quelle non incinte (133.900), che hanno preso parte alla National Surveys on Drug Use and Health, l’uso di marijuana è apparso in netto aumento. In particolare la percentuale delle donne in gravidanza che hanno ammesso di aver usato la cannabis nel mese precedente è passata dal 3,4% del 2002 al 7% del 2017. Il ricorso alla cannabis è risultato più frequente nel primo trimestre che in quelli successivi.
La prevalenza dell’uso di marijuana è invece triplicata tra le donne che ammettevano di farne uso su base quotidiana o quasi, passando dallo 0,9% al 3,4%. Anche in questo caso è soprattutto nel primo trimestre. Infine, solo lo 0,5% delle donne intervistate ha riferito di aver assunto cannabis dietro prescrizione medica nel corso del mese precedente, nel periodo tra il 2013 e il 2017.
Cannabis percepita come innocua
La prima domanda da porsi, però, è la seguente: perché fumare uno spinello in gravidanza, dal momento che si dovrebbero conoscere i danni del fumo e altre sostanze sulla salute del feto? Secondo le analisi, l’abitudine è stata favorita dalla percezione generale di una sostanziale innocuità della cannabis, che viene consigliata da alcuni medici come rimedio contro la nausea gravidica.
Quali sono i rischi per il feto?
La verità, sottolineano però gli scienziati, è che la cannabis in gravidanza aumenta il rischio di nascita pretermine e peggiora complessivamente gli esiti perinatali e neonatali (anche se la stessa ricerca ha rilevato un minimo effetto protettivo della cannabis su preeclampsia e diabete gestazionale).
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