Salute

Freddo: un nemico per la salute intima femminile

Dal gonfiore all'emicrania fino all'aumento del desiderio sessuale, ecco gli effetti della stagione invernale sulle donne

Gonfiore, emicrania, nausea, ma anche ansia, aumento del desiderio sessuale e dello stimolo di andare più volte a fare pipì. Sono questi alcuni degli effetti della stagione invernale sull’umore e sulla salute intima delle donne. Ma in che modo può il freddo influire sui cambiamenti nel ciclo mestruale? Ce lo spiega l’indagine di Censis-Intimina.

L’aumento del dolore e una maggiore irregolarità

Il sondaggio, condotto su oltre 5mila donne di età compresa tra i 18 e i 45 anni in Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Spagna, mostra che il freddo è la causa scatenante di alcuni cambiamenti ormonali. Primo tra tutti, l’aumento del dolore mestruale, che colpisce il 30% delle intervistate, e un’irregolarità del ciclo (17%). Anche la durata cambia, variando da più lunga (14%) a più breve (10%).

Gruppo San Donato

Come spiega la ginecologa Manuela Farris «il freddo, in particolare, può portare alla costrizione dei vasi sanguigni che possono aumentare il dolore. Ci sono anche interferenze legate alla minore esposizione alla luce solare che può portare a un abbassamento dell’umore e a un peggioramento della percezione del dolore».

Gli effetti si possono manifestare anche nei giorni o nelle settimane che precedono le mestruazioni. Molte donne avvertono infatti cambiamenti nel ritmo del sonno. Tra queste, alcune fanno difficoltà ad addormentarsi, altre invece si risvegliano di frequente. Nel dettaglio, a causa della sindrome premestruale, il 24% delle italiane fatica a svegliarsi, mentre aumentano coloro che soffrono di insonnia (4 su 10).

Il freddo aumenta gonfiore, emicrania e ansia

Durante la stagione invernale quasi 6 donne su 10 (59%) dichiarano di soffrire di gonfiore e gas, il 45% di emicrania e il 40% di ansia. Circa un terzo afferma di essere soggetta a diarrea e nausea (35%), oltre ad un fastidio alla vescica o al retto, e in alcuni casi di avere una pelle maggiormente sensibile. «Il dolore è tra i sintomi più frequenti dovuto alla contrazione dell’utero per favorire la mestruazione – precisa Farris – con un aumento di prostaglandine che provocano una reazione infiammatoria che può provocare dolore all’utero ma anche agli organi vicini, come la vescica e l’intestino».

Gli ormoni risentono della mancanza di luce solare

Come spiega una ricerca condotta nei paesi del nord Europa, dove la durata della luce solare d’inverno è inferiore rispetto ai paesi del sud Europa, una ridotta esposizione alla luce solare può influire sulla produzione di ormoni. «Il fattore luce può causare livelli ridotti di FSH che possono portare ad un’ovulazione meno regolare e una maggiore durata del ciclo. Può anche influire sulla produzione di ormoni tiroidei e quindi sul metabolismo e sulla durata del ciclo. Anche la risposta degli ormoni – continua Farris – è compromessa a causa della ridotta produzione di vitamina D, frequente in questa popolazione di donne».

L’aumento del desiderio sessuale

L’indagine indaga anche il rapporto tra freddo e desiderio sessuale. Nel dettaglio, il 12% delle intervistate dichiara di essere più propensa a fare sesso durante la stagione invernale (specie le italiane), mentre il 17% lo è meno.

La spiegazione? «La costrizione dei vasi sanguigni prodotta dalle basse temperature non aiuta l’eccitazione sessuale, ma il freddo porta alla ricerca del contatto fisico per beneficiare del calore che questo produce. Sembra una contraddizione – aggiunge la sessuologa Roberta Rossi – ma in realtà alcune persone vedono il loro desiderio salire in questo periodo dell’anno. Inoltre l’attività sessuale ha effetti importanti sulla salute perché stimola la produzione di dopamina utile a contrastare l’umore un po’ più cupo dell’inverno e ad aumentare le immunoglobuline che aiutano a combattere i virus invernali, oltre a bruciare calorie».

Lo stimolo della pipì e la disfunzione del pavimento pelvico

La relazione tra freddo e stimolo ad urinare si spiega perché il corpo deve mantenere la temperatura costante a 36 gradi per permettere a tutti gli organi di funzionare in condizioni ottimali. Per farlo, l’organismo contrae i vasi sanguigni delle estremità periferiche (piedi e mani), così da portare più sangue al cuore e tenerlo al “caldo”. Aumenta quindi la pressione sanguigna, che il corpo cerca di abbassare eliminando i liquidi in eccesso.

Non bisogna però confondere questo stimolo con le piccole perdite urinarie che, per circa la metà delle intervistate (49%) coincidono con una risata, uno starnuto o il sollevamento di un oggetto pesante. In molti casi si tratta più di un sintomo di disfunzione del pavimento pelvico, che può essere rafforzato con esercizi specifici e, se necessario, con l’aiuto di pesi vaginali. «Molte donne pensano che queste piccole perdite di urina siano normali, soprattutto se con il freddo aumenta la frequenza in bagno. Incoraggio queste donne a chiedere consiglio sugli esercizi del pavimento pelvico – conclude Farris – perché possono fare una differenza sulla qualità di vita e possono anche ridurre la probabilità di problemi futuri come il prolasso, senza contare i benefici che possono avere sulla vita sessuale».

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