20Puntini rossi, macchie, una pelle che non sembra mai davvero liscia. Follicolite e peli incarniti sono disturbi cutanei fastidiosi che possono far passare la voglia di mostrare le gambe. Persino d’estate, quando con l’abbronzatura gonne corte e vestiti sarebbero all’ordine del giorno.
«Ci sono casi di follicolite lieve e più grave. I primi in genere si risolvono da soli facendo attenzione alla depilazione e utilizzando creme lenitive, i secondi possono dare luogo a papule e pustole» spiega Norma Cameli, responsabile della Dermatologia Correttiva dell’Istituto Dermatologico San Gallicano IRCCS di Roma e membro della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST). Nel secondo scenario c’è la tentazione, ma è del tutto sconsigliato, di spremere le pustole, perché si rischia di diffondere l’infiammazione e di creare cicatrici e macchie scure.
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Follicolite e peli incarniti: come si formano
Il pelo incarnito e l’infiammazione del follicolo possono nascere in due modi. «Il pelo rimane con l’estremità distale al di sotto dell’ostio follicolare, cioè l’orifizio cutaneo da cui esce il pelo, e quando cresce perfora la parete del follicolo, penetrando nel derma» riprende l’esperta. «Oppure il pelo esce dell’ostio follicolare ma essendo ricurvo (i peli che si incarniscono di più sono soprattutto quelli ricci e duri) rientra nell’epidermide e si approfonda nel derma». In entrambi i casi la pelle reagisce come se dovesse fare i conti con un corpo estraneo. E, proprio come quando ci entra qualcosa sottocute, ad esempio una spina, si gonfia e diventa rossa. A volte si riempie anche di pus e si forma una pustola.
Chi è predisposto alla follicolite?
La colpa è un po’ della genetica, un po’ delle cattive abitudini. «Le follicoliti, soprattutto quelle più gravi, si osservano nella persone con peli molto duri, ricci, che crescono in modo disordinato» precisa Cameli. «Ma al di là delle genetica e delle caratteristiche del pelo, uomini e donne possono sviluppare peli incarniti e follicolite perché si depilano in modo improprio, frettolosamente e con frequenza. Nello specifico con il rasoio, peggio se a doppia o tripla lama. Anche la ceretta, se fatta male, può contribuire». Le zone più colpite? Barba negli uomini; gambe e inguine nelle donne.
Prevenire follicolite e peli incarniti
«Si può preparare la pelle alla depilazione con uno scrub dedicato, leggermente esfoliante, qualche giorno prima della ceretta o del rasoio, seguito dall’applicazione di una crema emolliente. Dato che non si deve infiammare preventivamente la pelle, tutti i prodotti utilizzati devono essere delicati» suggerisce la dermatologa. «Se si utilizza il rasoio, usarlo sempre nella stessa direzione. Evitando il contro pelo e la doppia o la tripla lama».
Se viene la follicolite
In caso di forme severe, Cameli consiglia «impacchi caldi con garza, tamponando le zone colpite. Successivamente applicare creme con cortisone e antibiotico per sfiammare le lesioni. Se invece la follicolite non è grave, dopo la ceretta o il rasoio applicare solo una crema lenitiva. Senza farmaci».
Il laser e la luce pulsata curano la follicolite?
Una pelle rovinata dalla follicolite può beneficiare della tecnica di epilazione con laser o luce pulsata. I due metodi sono simili, perché entrambi sfruttano un’energia luminosa che viene trasformata in energia termica. L’energia viene assorbita dal bersaglio, determinando la distruzione selettiva del follicolo pilifero. La luce pulsata, a differenza del laser che produce una luce con un’unica lunghezza d’onda, emette energia luminosa ad ampio spettro con diverse lunghezze d’onda, e un filtro seleziona quella più idonea. «Tra i laser è considerato il gold standard quello ad alessandrite» fa sapere Cameli. Efficaci sono anche il laser a diodo e il Neodimium-yag, ma sarà il dermatologo, in base alla tipologia di pelle e di pelo, a consigliare quello più adatto.
«Il follicolo è più vulnerabile a questo meccanismo nella fase di crescita, chiamata fase anagen. Per questo le sedute si fanno una volta al mese dopo che i peli sono ricresciuti. Meglio d’inverno, perché è consigliabile non esporre al sole le zone trattate» spiega l’esperta. «Entrambi i trattamenti causano un diradamento progressivo dei peli che con il tempo tendono a crescere più lentamente, più sottili. Quindi la probabilità che si incarniscano si riduce. Non saranno più peli grossi, ricci, duri che bucano la pelle, ma saranno peli sottili, come quelli di un bambino».
Per ottenere un risultato di depilazione quasi definitiva ci vogliono circa 8-10 sedute. Ma per ridurre i danni cutanei della follicolite molto meno. «In 3-4 sedute le pazienti iniziano già a vedere i primi risultati» conclude l’esperta. «Perché per ridurre la follicolite non serve che il pelo non ci sia più. Ma solo che diventi più tenero. E questo accade già dalle prime sedute. Sia sulle gambe che sull’inguine».