“La febbre gialla è una seria candidata per una futura pandemia”. L’infettivologo Matteo Bassetti lancia l’avvertimento attraverso il suo profilo Facebook. “C’è il rischio che in Italia, a causa del fenomeno della tropicalizzazione, possano diffondersi malattie tipiche di fasce climatiche differenti. È già successo con il virus del Nilo Occidentale, che può provocare malattie gravi del cervello. Oppure il virus chikungunya, trasmesso dalla zanzara tigre tipico di alcune aree tropicali diventando addirittura endemico in un’area del Polesine. Per non parlare della febbre gialla in America Latina. A causa del cambiamento climatico, il suo vettore di trasmissione principale, un determinato tipo di zanzara, si sta diffondendo enormemente in tutto il mondo, spesso portando il virus con sé”.
Fortunatamente però per questa malattia esiste già un vaccino. Fino a qualche anno fa gli esperti raccomandavano un richiamo ogni dieci anni. Dal 2016 però l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato che non ce n’è più bisogno.
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Quali sono le cause e i sintomi della febbre gialla
La febbre gialla è una febbre emorragica virale che viene trasmessa da zanzare infette del genere Aedes aegypti, la stessa del virus Zika. (Francia e Italia sono i Paesi più a rischio per il virus Zika) In più della metà dei casi la malattia non manifesta sintomi. Negli altri un po’ di febbre, in una piccola parte di casi si manifesta in forma grave con forti dolori generalizzati, emorragie sia cutanee sia interne, ittero. Alla fine sopraggiunge una insufficienza epatica e renale quasi sempre letale.
A una prima fase di manifestazione di malattia, segue generalmente un periodo di remissione della durata di poche ore o alcuni giorni, quindi inizia una fase di intossicazione caratterizzata da emorragie cutanee e digestive, sintomi a carico del fegato (ittero), dell’apparato urinario (insufficienza renale) e shock.
I decessi si presentano nel 20% dei casi gravi, in particolari epidemie si può arrivare all”80% di mortalità. Il 50% dei pazienti in fase tossica muore, di solito entro 2 settimane dalla comparsa dei sintomi. La mortalità è maggiore nei più giovani.
Esiste già il vaccino. Per entrare in alcuni Paesi è obbligatorio
Per chi si reca in zone endemiche deve vaccinarsi 10 giorni prima di partire.
La febbre gialla è l’unica malattia per la quale può essere richiesto un certificato di vaccinazione per l’accesso in un Paese. Quelli per cui è obbligatoria sono quasi tutti africani – Angola, Benin, Burundi, Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guinea Bissau, Liberia, Mali, Niger, Repubblica Centroafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda – ad eccezione della Guyana Francese che si trova in America. In altre aree del mondo, comunque, la rendono fortemente raccomandata.
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