Salute

Pressione bassa in estate: cosa fare e cosa non fare

Nei giorni particolarmente caldi si possono avvertire capogiri, nausea, sudorazione fredda. Sono sintomi di ipotensione, una condizione non grave, ma da non trascurare. Ecco perché

La pressione bassa in estate è tra i problemi più diffusi, una delle principali cause di malessere e accesso al Pronto Soccorso nella stagione calda.

Quando si parla di pressione bassa

«In genere ci si preoccupa dell’ipertensione. Un importantissimo fattore di rischio cardiovascolare. Ma anche la pressione bassa può rappresentare un problema», spiega il cardiologo Giuliano Tocci. Si parla di ipotensione «quando la pressione sistolica, cioè la “massima”, scende sotto i 100 millimetri di mercurio. Mentre la pressione diastolica, la “minima”, è meno rilevante. Perché quando si abbassa dà comunque meno disturbi».

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Pressione bassa in estate: quali sono i sintomi?

Stanchezza, senso di affaticamento e difficoltà di concentrazione sono una costante per quelle persone che si trovano a convivere con l’ipotensione cronica. «Accade soprattutto alle giovani donne. Sia per una questione di età che di ormoni», osserva il cardiologo.

«Per loro la pressione bassa è, in un certo senso, un buon segno, perché indica che il sistema cardiovascolare funziona correttamente. Ci sono molti studi scientifici che dimostrano come la pressione bassa in persone sane si associ a un minor rischio cardiovascolare e a una maggiore aspettativa di vita».

Come prevenire lo svenimento

Il discorso cambia quando l’abbassamento di pressione è occasionale e repentino. In questi casi può provocare giramenti di testa, vertigini, offuscamento della vista, nausea, sudorazione fredda, pallore. Perfino la sensazione di svenimento.

«Sono tutti meccanismi di difesa che il nostro organismo mette in atto per salvaguardare gli “organi nobili” essenziali alla sopravvivenza», ricorda Tocci. Il sangue viene infatti richiamato dalla periferia (ad esempio dalla pelle e dagli arti inferiori) per essere indirizzato verso reni e cervello. Quando ci accasciamo, questi organi vengono portati allo stesso livello del cuore per favorire la sua funzione di pompa, in modo da garantire un afflusso costante di sangue. 

Cosa fare quando si scatena una simile emergenza?

«La prima cosa è evitare sforzi e sedersi. O, meglio ancora, sdraiarsi tenendo le gambe alte», spiega lo specialista. «Poi cercare di bere con calma un po’ d’acqua a temperatura ambiente e, appena si riacquista una condizione di benessere, misurare la pressione del sangue per verificare eventuali anomalie». E i rimedi della nonna, come la liquirizia o lo zucchero sotto la lingua? «Servono a ben poco. Perché in genere il sistema cardiovascolare si regola rapidamente da solo per recuperare il suo equilibrio». 

Cause: caldo, farmaci, altre patologie

Episodi simili possono capitare a chiunque, specialmente d’estate. Ma sono più probabili in individui a rischio «come donne in gravidanza, anziani, pazienti con pregressi problemi cardiovascolari o malattie degenerative come il Parkinson e l’Alzheimer», sottolinea Tocci.

Le cause dell’ipotensione possono essere le più disparate. Innanzitutto il caldo, che favorisce la vasodilatazione e la disidratazione, specialmente negli anziani che avvertono poco la sete. Ma anche negli sportivi che praticano attività fisica sotto il sole cocente.

«Per questo, soprattutto d’estate, è fondamentale assicurarsi un’adeguata idratazione. La raccomandazione è quella di bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno e consumare frutta e verdura per reintegrare i sali minerali persi col sudore», precisa il cardiologo.

Attenzione se prendete farmaci per la pressione alta

Un’altra causa comune di pressione bassa è l’assunzione di particolari farmaci, in primis gli antipertensivi come diuretici e beta-bloccanti. «Il dosaggio andrebbe rivisto in accordo col medico. Per evitare cali di pressione troppo forti dovuti all’effetto combinato della calura estiva», ammonisce il cardiologo. Bisogna poi prestare attenzione anche ai farmaci che vengono somministrati per via transdermica con il cerotto sulla pelle.

«È il caso dei nitroderivati, che vengono prescritti a chi ha avuto un infarto e lamenta dolori al petto. L’esposizione al sole può aumentare in maniera eccessiva il rilascio del principio attivo che causa vasodilatazione».

Il ruolo della tiroide

Infine, ricorda Tocci, un calo eccessivo della pressione può essere dovuto «anche a una tiroide che funziona poco (ipotiroidismo). Oppure a rari eventi di anemia acuta, riconducibili per esempio a un ciclo mestruale troppo abbondante. O a gravi emorragie dovute a ulcere interne o emorroidi».

Rischi per chi ha problemi di reni o di cuore

Affidarsi alle cure di un medico è fondamentale per riuscire a dipanare la matassa e capire l’origine del disturbo. Soprattutto se alle spalle si ha una storia fatta di problemi cardiovascolari, neurologici o renali. Come sottolinea l’esperto, «l’ipotensione può essere rischiosa se colpisce persone che soffrono di insufficienza renale o che hanno avuto una cardiopatia. Ad esempio un infarto, o ancora un ictus. L’abbassamento di pressione può ridurre l’afflusso di sangue a questi organi già fragili, creando ulteriore sofferenza».

Come misurare correttamente la pressione

Il primo e più semplice controllo a cui ci si può sottoporre nello studio del medico è la doppia misurazione della pressione. Prima da seduti o distesi e poi in piedi. «Questa procedura permette di verificare se il sistema cardiovascolare funziona bene e riesce a compensare velocemente il fisiologico abbassamento di pressione dovuto all’assunzione della posizione eretta», spiega Tocci. «Se il riflesso è troppo lento e l’organismo fatica ad adattarsi alla nuova posizione, potrebbe essere colpa di alcuni medicinali che interferiscono con questo meccanismo regolato dal sistema nervoso autonomo. Mi riferisco in particolare ad alcuni farmaci usati contro l’ipertensione e l’ipertrofia prostatica benigna. Come gli alfa e beta-bloccanti e gli alfa-litici». Un altro esame molto utile è il monitoraggio pressorio nelle 24 ore. «Serve a misurare i valori medi della pressione durante il giorno e la notte in modo da verificare se ci sono forti oscillazioni».

Che esami fare quando i sintomi sono importanti?

Gli esami devono essere ancora più approfonditi se l’abbassamento di pressione si accompagna alla perdita di coscienza, la cosiddetta sincope. «Se ci ritroviamo improvvisamente per terra senza capire come ci siamo finiti, significa che il cervello si è spento per un certo lasso di tempo, c’è stato un blackout. Questo può essere un sintomo “spia” di problemi più seri che bisogna indagare», ammonisce lo specialista.

«In genere la sincope può nascere da problemi cardiaci come le aritmie, ma anche da disturbi neurologici come l’epilessia, oppure, più raramente, da emorragie massive facilmente riconoscibili per la loro gravità».

Cos’è il Tilt Test?

Per fare chiarezza, può essere indicato sottoporsi al cosiddetto tilt test, un esame simile a una giostra che valuta l’andamento della pressione e del battito cardiaco mentre il paziente è disteso e assicurato a un lettino basculante, che viene inclinato da 45 gradi fino a oltre 90. In queste condizioni, nelle persone predisposte, si possono attivare delle reazioni del sistema nervoso che portano a un calo della frequenza cardiaca e della pressione fino alla perdita di coscienza, che però avviene in condizioni di piena sicurezza per il paziente. 

Estate e pressione bassa: consigli per la vacanza

Vacanze al mare o in montagna? I cali di pressione sono sempre e comunque in agguato. «Sia per l’effetto diretto del sole, che fa dilatare le arterie. Sia per la riduzione dello stress legato all’attività lavorativa», spiega il cardiologo Giuliano Tocci dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma. 

Che comportamenti adottare per una vacanza senza pensieri? Ecco i consigli dell’esperto.

  • Prima di partire, rivolgiti al tuo medico per valutare se è il caso di rivedere il dosaggio dei farmaci che assumi abitualmente, soprattutto quelli contro l’ipertensione.
  • Evita di consumare pasti molto abbondanti e di rimanere seduto a tavola troppo a lungo.
  • Indossa vestiti leggeri.
  • Nelle ore più calde evita di esporti al sole e di praticare attività fisica.
  • Bevi almeno 2 litri di acqua al giorno (non ghiacciata). E consuma frutta e verdura per reintegrare i sali minerali persi col sudore.
  • Evita gli alcolici. Favoriscono la vasodilatazione e la disidratazione.

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