La scottatura solare compare dopo una prolungata esposizione ai raggi solari senza la dovuta protezione o comunque con un filtro inadeguato al proprio fototipo. In genere si manifesta alcune ore dopo aver preso il sole e può presentare vari gradi d’intensità.
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Scottatura solare: tre gradi di intensità
Proprio come succede quando ci si brucia con il fuoco o il calore, anche la scottatura solare può essere classificata in gradi. I livelli di ustione solare sono tre, dal meno grave a quello più pericoloso per la salute della pelle. La scottatura solare non è sempre facilmente individuabile perché i primi sintomi compaiono dopo circa sei ore dall’ultima esposizione ai raggi UV.
Primo grado
Sono le scottature più comuni che solitamente si manifestano con dolore al tatto, pelle arrossata e molto secca, brividi di freddo e febbre in alcuni casi. Queste ustioni solari interessano gli strati superficiali della pelle.
Secondo grado
Anche in questo caso può verificarsi la sensazione di brividi accompagnati da febbre. In questo caso l’epidermide è dolorante e può presentare anche eritema solare, composto da tante bollicine vicine tra loro. Una volta che queste vescicole «scoppiano», la pelle si squama permettendo al nuovo strato di emergere. Può verificarsi anche l’edema solare, quando la pelle risulta gonfia e arrossata. Scottature di questo tipo coinvolgono sempre gli strati superficiali della pelle.
Terzo grado
È raro che un soggetto riesca a raggiungere un livello così grave di ustione solare. In ogni caso, i sintomi tipici della scottatura solare di terzo grado sono febbre alta e dolori non solo al contatto con la pelle, ma anche articolari. La pelle è rossa e si ricopre di bolle e vesciche che si aprono, favorendo lo sviluppo di infezioni cutanee. In questo caso sono coinvolti anche gli strati più profondi del tessuto cutaneo e il paziente deve essere immediatamente trasportato al pronto soccorso.
Cosa fare in caso di scottatura solare lieve
Se la scottatura è lieve, quindi tendenzialmente di primo grado, si può ricorrere a prodotti doposole specifici. Perfetti quelli con proprietà antisettiche e anestetiche, che danno un rapido sollievo dal dolore superficiale, come la benzocaina e l’alcool benzilico. Utili anche gli antinfiammatori naturali come l’estratto di liquirizia, calendula, arnica e aloe, contenuti in molte creme emollienti e lenitive.
Due rimedi “della nonna” molto efficaci
In caso di scottatura solare superficiale si può realizzare un impacco con il pane, anche secco, bagnato abbondantemente con acqua fresca. Bisogna chiudere il composto dentro un canovaccio di lino o di cotone e appoggialo sulla pelle arrossata per almeno mezz’ora, lasciando che i liquidi che trasudano dallo straccio agiscano sulla cute. Il pane, se viene bagnato con l’acqua, rilascia un liquido composto di acqua e di amido. Lo stesso si ottiene applicando sulla pelle delle fettine di patata. Questo mix svolge un’azione antinfiammatoria di grande efficacia: in pochi minuti fa restringere i vasi dilatati, rinfresca la pelle e migliora la situazione generale. Un altro impacco potrebbe essere a base di latte e ghiaccio: il latte svolge infatti un’azione calmante e lenitiva, mentre il ghiaccio agisce come antinfiammatorio sulla pelle.
Cosa fare in caso di scottatura solare con eritema
Una delle cause scatenanti dell’eritema è il calore, quindi la prima cosa da fare è tenere il corpo al fresco, non stare sotto il sole nelle ore più calde e fare docce fresche frequenti. Un rimedio utile sono le acque rinfrescanti da spruzzare sulla pelle. Se l’eritema è particolarmente esteso e non passa con creme doposole specifiche, ci si può rivolgere al farmacista o a un medico. Questi, valutata la situazione, possono prescrivere prodotti che aiutano la rigenerazione cutanea e la cicatrizzazione. Tra questi creme con ossido di zinco ad azione lenitiva, antinfiammatoria e cicatrizzante o anche una pomata al cortisone che aiuta a ridurre prurito e rossore.
Dopo essersi scottati bisogna esporsi al sole con cautela
Anche in caso di scottature lievi è raccomandabile usare molta cautela quando ci si espone nuovamente al sole perché la pelle che si è riformata è giovane e, quindi, ancora più sensibile ai raggi del sole. Meglio, insomma, aspettare qualche giorno e coprire la parte scottata con l’abbigliamento per evitare complicazioni. È, tuttavia, possibile fare un bagno veloce, ma sempre con un’adeguata protezione solare. Se, invece, la situazione è più seria, bisogna assolutamente evitare il contatto diretto con il sole per almeno sette giorni.
Alcuni farmaci possono provocare reazioni cutanee se ci si espone
Se si assumono determinati farmaci l’esposizione al sole può scatenare delle reazioni a livello cutaneo. Queste reazioni possono comparire sia se il medicinale è assunto per via orale sia se è applicato direttamente sulla pelle. Si parla, in questi casi, di reazioni di fotosensibilità che provocano fotodermatiti primarie, ossia reazioni esagerate dell’organismo a dosi non rilevanti di radiazioni ultraviolette. I farmaci responsabili di queste reazioni appartengono a diverse categorie di utilizzo:
- anti-infettivi tra cui alcuni antibiotici, antivirali e antifungini
- la pillola anticoncezionale
- alcuni diuretici
- diversi farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS)
- i farmaci utilizzati per i disturbi del ritmo del cuore, per le terapie oncologiche, per malattie del sistema nervoso o come antiallergici
- farmaci antidiabetici da assumere per bocca (non l’insulina), alcuni antireumatici e farmaci antiacne.
Possono causare la stessa reazione anche altre sostanze chimiche
Possono indurre reazioni simili anche altre sostanze chimiche contenute in prodotti che vengono a contatto con la pelle come profumi, deodoranti o lozioni dopobarba. Gli esempi più frequenti sono lavanda, lime, olio di bergamotto o di limone, legno di sandalo o di cedro.
Cosa fare in questi casi?
Per evitare le reazioni di fotosensibilità sarebbe opportuno sospendere il farmaco scatenante. Quando questo non è possibile, è necessario ridurre al minimo l’esposizione alla luce solare, indossare abiti molto coprenti, cappelli a tese larghe e occhiali da sole. Inoltre si dovrebbero utilizzare creme protettive solari con SPF molto alto (50+) per le aree del corpo non coperte. I disturbi legati alla fotosensibilità si verificano solitamente nelle zone esposte al sole come il viso, il collo, le mani e gli avambracci, ma in alcuni casi la reazione può estendersi a tutto il corpo. Le manifestazioni principali sono simili a quelle di una intensa scottatura solare con la comparsa di eritema, gonfiore, con eventuale formazione di vescicole.
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