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Eric Clapton: «Ho la neuropatia periferica». Cos’è? Quali le cure?

Il grande chitarrista britannico parla del dolore che deve affrontare ogni giorno. Quali sono i sintomi di questa malattia? E i fattori di rischio?

«Ho sofferto molto durante l’ultimo anno. È come se scosse elettriche colpissero le tue gambe». Eric Clapton ha descritto così in una intervista al mensile Classic Rock la malattia che lo ha colpito e che lo sta allontanando dal mondo della musica.

«Posso ancora suonare, ma è molto difficile» ha spiegato. «Tutto è iniziato con un dolore lombare. Considero una grande fortuna l’essere vivo, avrei potuto tirare le cuoia da tempo e invece, per una qualche ragione, sono stato strappato dalle fauci dell’inferno e mi è stata data un’altra possibilità» ha raccontato il musicista, che è considerato uno dei più grandi chitarristi del mondo.

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Clapton soffre di neuropatia periferica. I nervi periferici man mano si deteriorano e funzionano in modo scorretto. Il sistemo nervoso periferico ha il compito di trasmettere al sistema nervoso centrale tutti i dati informativi raccolti all’interno e all’esterno del corpo umano per poi diffondere verso la periferia tutte le elaborazioni del sistema nervoso centrale.

Le cause possono essere molte, ma uno dei fattori di rischio principali è il diabete. Secondo il Centro per la Neuropatia Periferica dell’Università di Chicago, circa il 60% dei diabetici sviluppa dei danni più o meno gravi a livello dei nervi periferici. L’iperglicemia – tipica di chi ha questa malattia – danneggia i vasi sanguigni che portano i nutrienti e l’ossigeno ai nervi del sistema periferico. A lungo andare, con meno ossigeno e meno nutrienti il nervo va in necrosi, cioè muore. riforniscono di ossigeno e nutrienti i nervi periferici (cioè i nervi del sistema nervoso periferico).

Altri fattori di rischio sono il sovrappeso, avere più di 40 anni, fumare ed essere ipertesi. Anche l’abuso di alcolici può scatenare la neuropatia periferica, perché chi è alcolizzato non riesce ad assimilare i nutrienti, soprattutto le vitamine del gruppo B, fondamentali invece per la buona salute del sistema nervoso. Quindi la loro carenza danneggia i nervi.

Anche le malattie renali e del fegato croniche sono un fattore di rischio, perché se i reni funzionano male, il corpo non riesce a liberarsi delle sostanze tossiche, che poi danneggiano il sistema nervoso.

I sintomi sono diversi, a seconda che siano coinvolti nervi di tipo motorio, sensitivo o autonomo. I nervi sensitivi trasportano un’informazione sensoriale, che può essere il semplice tatto, fino al dolore.
I nervi motori sono quelli che hanno il controllo dei muscoli scheletrici. A metterli in azione è un segnale che ha origine nel sistema nervoso centrale.
I nervi autonomi sono quelli che regolano le funzioni automatiche del corpo, come per esempio la digestione, il respiro o la pressione sanguigna.

In generale comunque i sintomi sono:
– dolore con fitte a gambe e piedi;
– debolezza muscolare;
– frequente caduta dalle mani degli oggetti;
– perdita di equilibrio e della capacità di coordinazione;
– formicolio soprattutto delle mani e dei piedi;
– sensazione di intorpidimento e ridotta capacità di avvertire il dolore e i cambiamenti di temperatura,
– attacchi di diarrea soprattutto la notte;
– disfunzione erettile;
– difficoltà a fare pipì.

Come sempre, anche in questo caso la diagnosi precoce è fondamentale: prima viene scoperta la malattia, prima sarà possibile limitarne i danni. Di conseguenza i soggetti più a rischio, come i diabetici, devono stare molto attenti ai sintomi e rivolgersi immediatamente a un neurologo se li percepiscono.

Non esiste allo stato attuale una cura che possa guarire dalla neuropatia periferica. Di conseguenza la terapia allevia i sintomi più gravi. Per i diabetici è necessario tenere sotto controllo la glicemia, la pressione sanguigna e stando attenti a non ingrassare. Per coloro che hanno sviluppato la malattia per una carenza importante di vitamina B, devono assumere questo tipo di vitamina.

Generalmente viene studiata una terapia del dolore che può comprendere l’assunzione di antidepressivi, anticonvulsivi e anestetici locali. Talvolta si procede anche a neuromodulazione elettrica.

Francesco Bianco

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