Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, l’Italia è tra i Paesi più pericolosi, che sta vivendo una vera e propria emergenza cancro legata all’ambiente. Un vero allarme lanciato in occasione del convegno “Emergenza cancro – fattori ambientali modificabili e stili di vita non corretti”, organizzato dalla Società Italiana Medicina Ambientale (Sima) in collaborazione con Confassociazioni. I dati emersi, durante l’incontro, ribadiscono la gravità del fenomeno e sottolineano quanto la qualità dell’aria, dell’acqua e della terra abbia ripercussioni importanti sulla nostra salute.
In questo articolo
Emergenza cancro: come possiamo difenderci
Alessandro Miani – Presidente Società Italiana Medicina Ambientale
La pelle è l’organo più esposto all’ambiente.
Ecco i rischi
Antonino Di Pietro – Fondatore dell’Istituto Dermoclinico Vita-Cutis e direttore scientifico di Ok Salute e Benessere
Quanta l’alimentazione può aiutare ad abbassare il rischio?
Evelina Flachi – Specialista in Scienza dell’alimentazione e nutrizionista presso la facoltà di Medicina e chirurgia di Milano
Lo studio presentato mette in chiara connessione la salute umana con quella dell’ambiente. Vivere in territori inquinati alza infatti il rischio di sviluppare diverse malattie croniche, come quelle cardiovascolari, quelle polmonare e molti tipi di tumore. Questa è una delle spiegazioni del perché siano così in forte aumento i casi di cancro tra i bambini e i giovanissimi.
Il nostro Paese detiene il triste primato nel Vecchio Continente per l’incidenza di tumori in età pediatrica. I più colpiti sono i bambini tra gli 0 e i 14 anni. Nell’area del Sud Europa, a cui appartiene anche l’Italia, i dati più preoccupanti riguardano gli adolescenti tra i 15 e i 19 anni.
La ricerche punta il dito in particolare sui composti organici persistenti o IPA e sugli interferenti endocrini. Preoccupazione anche per la presenza di metalli pesanti. Tutti questi elementi sono presenti in moltissimi prodotti di largo consumo, come le vernici, le creme solari, i gasi di scarico, i pellami, le cicche di sigarette, i vestiti, alcuni alimenti.
Sono spesso presenti anche nell’acqua e non in quella di scarico. Si tratta dell’acqua che usiamo per lavarci, per lavare i nostri vestiti e la frutta e la verdura che mangiamo.
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