Le cellule si duplicano con un processo che è controllato anche dagli stimoli che arrivano dall’ambiente esterno, attraverso l’attivazione di alcuni recettori posti sulla loro superficie, che funzionano come interruttori di proliferazione.
Eliminare questi interruttori, dopo che hanno svolto la loro funzione fisiologica è fondamentale. L’eccessiva proliferazione è infatti tipica delle cellule tumorali.
Nuove prospettive nelle terapie anti tumorali
Ora è stato svelato uno dei meccanismi con cui la cellula riassorbe uno di questi recettori, chiamato EGFR, e lo elimina. La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Science e possibile grazie al sostegno di AIRC, apre nuove prospettive di ricerca nella battaglia contro diversi tumori – come quelli di cervello, colon, polmoni e seno – in cui il recettore EGFR è presente in modo anomalo.
Ricerca tutta italiana
La scoperta la si deve a un gruppo di ricercatori guidati da Pier Paolo di Fiore e Sara Sigismund dell’IFOM e dell’Università Statale di Milano, in collaborazione con il Centro di Imaging Sperimentale diretto dal professor Carlo Tacchetti, dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
Come comunicano le cellule
Le cellule comunicano con l’ambiente esterno attraverso la membrana cellulare, che delimita il loro spazio vitale ed è in grado di ricevere e trasmettere una miriade di segnali chimici, che guidano processi cellulari importanti. Questo scambio continuo avviene grazie a delle specie di antenne, i recettori, posti sulla membrana.
Il ruolo del recettore EGFR
Uno di questi, chiamato EGFR, è coinvolto in particolare nella ricezione di uno dei segnali di proliferazione. Una volta ricevuto il segnale però il recettore EGFR deve essere rimosso dalla superficie, viceversa la cellula continuerebbe a dividersi senza controllo.
L’endocitosi
Tutto ciò è possibile grazie al processo di endocitosi, con cui i recettori vengono letteralmente inglobati all’interno della cellula per poi essere destinati alla distruzione. Disordini e malfunzionamenti nel meccanismo di endocitosi possono contribuire notevolmente alla formazione dei tumori e alla loro proliferazione, proprio perché lasciano accessibili degli interruttori che se eccessivamente stimolati spingono la cellula a comportarsi in modo anomalo. Ecco perché comprenderne il meccanismo è così importante.
Il parere dell’esperto
«La comprensione dei meccanismi di funzionamento della cellula – precisa Pier Paolo Di Fiore, direttore del programma di ricerca IFOM ‘La logistica cellulare nel cancro’ e Professore all’Università degli Studi di Milano – è fondamentale per poter poi studiare come si alterano questi meccanismi in varie malattie, tra le quali quella di principale interesse per noi è il cancro. Tuttavia non ci può essere azione senza conoscenza. Lo sviluppo di nuove strategie per combattere il cancro passa attraverso lo studio, nei laboratori molecolari, dell’estrema complessità della cellula: un lavoro lungo e meticoloso ma assolutamente indispensabile».
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