La bambina è nata con l’atresia esofagea di tipo I, una malformazione congenita a causa della quale le mancava un pezzo di esofago e quindi le era impossibile mangiare normalmente.
La prima operazione quando aveva appena due mesi, ma è seguita una stenosi esofagea, una complicanza possibile in questi interventi. Si tratta di un restringimento cicatriziale, che impediva di ingoiare il cibo.
Veniva alimentata prima con un sondino, poi con una cannula
La bambina quindi finora non ha potuto mai mangiare normalmente con conseguenti seri problemi alla sua crescita. Veniva alimentata attraverso un sondino che entrava nello stomaco attraverso la parete addominale. A un certo punto non era sufficiente e quindi è stata nutrita per via parenterale, cioè con una cannula inserita in una grossa vena.
La situazione familiare della piccola è particolare
I genitori si sono dovuti trasferire in Francia per poter assistere un’altra figlia malata. Così la bambina ha avuto bisogno di una famiglia affidataria a Torino, che le consentisse di continuare le cure e le garantisse un ambiente di crescita sereno.
L’eccezionale intervento 45 giorni fa
Circa un mese e mezzo fa la piccola è stata sottoposta a un intervento di ricostruzione dell’esofago. In casi simili è quasi sempre necessario sostituire l’esofago utilizzando una parte dello stomaco o un tratto di intestino. Nel caso in esame, però, i chirurghi sono riusciti ad asportare il tratto cicatriziale e a ricostruire un normale esofago utilizzando esclusivamente tessuto esofageo.
La bimba ora sta imparando a mangiare normalmente
La bambina ora si trova nel reparto di degenza ad alta intensità della Chirurgia pediatrica dell’Ospedale di Torino. Grazie all’intervento sta progressivamente recuperando l’uso della bocca per alimentarsi con il supporto dello staff infermieristico, del servizio di logopedia e dei genitori affidatari.
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