Molti ginecologi hanno espresso preoccupazione su un nuova procedura che afferma di riuscire a ritardare la comparsa della menopausa per un periodo anche superiore ai dieci anni. La sicurezza e l’efficacia di questo trattamento non è stata ancora scientificamente testata, ma sono diverse le donne che vi si sono sottoposte.
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Ritardare la menopausa: il sistema Fishel
Il professor Simon Fishel, uno dei pionieri della fecondazione in vitro, è il creatore di questo sistema. Il medico sostiene che questo procedimento aumenta le possibilità di avere un figlio in tarda età, oltre a contrastare gli effetti sulla salute che si hanno durante la menopausa, come l’aumento del rischio cardiovascolare e la demineralizzazione delle ossa che può portare all’osteoporosi.
Metodo per ritardare la menopausa: come funziona?
Il metodo per ritardare la menopausa prevede l’asportazione chirurgica di una piccola porzione di una ovaia. Successivamente viene diviso in piccole striscioline e congelato. Dopodiché possono essere innestate all’interno del corpo, in genere vicino alle tube di Falloppio se vuole avere un figlio o sotto le ascelle se si vuole rallentare lo sviluppo della menopausa. Secondo il professor Fishel prima ci si sottopone a questa procedura, più importanti saranno i benefici, perché ci saranno più ovuli e l’ovaio conterrà più ormoni.
Anche se il trattamento per ritardare la menopausa è ancora sperimentale, è già stato utilizzato con successo per aiutare le donne che rischiano di perdere la funzione ovarica dopo le cure contro il cancro.
Ritardare la menopausa: per i sintomi c’è già la terapia ormonale sostitutiva
Il problema è quando delle donne sane decidono di sottoporsi a un intervento chirurgico di cui non avrebbero bisogno nella speranza di preservare la propria futura fertilità con lo scopo di ritardare la menopausa. Com’è noto la fertilità può essere recuperato nelle donne che hanno subito trattamenti anti cancro. La terapia ormonale sostitutiva è invece stata studiata a lungo ed è disponibile in moltissimi centri. Inoltre le donne che desiderano avere un figlio in futuro possono sempre congelare i propri ovuli, in modo più sicuro, rispetto al trattamento del professor Fishel che non è ancora stato testato in modo adeguato.
Esistono delle terapie per alleviare i sintomi della menopausa, anche se non tutte le donne vogliono ricorrervi.
La terapia più usata è quella ormonale sostitutiva, che risolve la maggior parte dei sintomi, soprattutto le vampate e la sudorazione notturna, anche se non è raccomandabile a tutte le donne. Non si tratta di ritardare la menopausa, ma di un sistema per vivere questa fase della vita in modo più sereno.
Altri modi per alleviare i sintomi della menopausa
Per alleviare i sintomi gli specialisti consigliano anche di:
- mangiare in modo sano e bilanciato, stando attente al calcio che è necessario per rinforzare le ossa e proteggere il cuore;
- fare attività fisica regolare e moderata, per tenere sotto controllo l’ansia e lo stress e per difendersi dalle malattie cardiovascolari;
- smettere di fumare;
- limitare gli alcolici per ridurre le vampate di calore.
Quali sono i sintomi della menopausa?
I sintomi della menopausa cambiano da donna a donna. Alcune non manifestano problemi particolari. Ce ne sono altre invece che possono vivere sintomi anche importanti. Com’è noto sono la fluttuazione dei livelli di estrogeni prima e il loro calo dopo i responsabili di queste manifestazioni.
I principali sintomi sono:
- vampate,
- sudorazioni improvvise,
- tachicardia,
- insonnia,
- repentini cambiamenti d’umore,
- ansia,
- depressione,
- modificazioni della libido,
- difficoltà alla concentrazione.
Successivamente si può sviluppare anche l’osteoporosi e l’aumento del rischio cardio vascolare. Vi è inoltre una ridistribuzione del grasso corporeo, con modificazioni dell’aspetto fisico e una tendenza all’aumento del peso ponderale. Ritardare la menopausa forse non è sicuro, ma sicuramente si può affrontare meglio.
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