L’Herpes Zoster è una patologia virale caratterizzata da eruzioni cutanee, bruciori e dolori lancinanti, causata dalla riattivazione dello stesso virus della varicella, cioè il Virus Varicella-Zoster (VZV), che rimane latente nel sistema nervoso anche dopo la guarigione (ecco i sintomi e le cure di questa malattia). Pochi sanno, però, che si può fare prevenzione, sottoponendosi al vaccino Fuoco di Sant’Antonio.
E per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della vaccinazione, Italia Longeva, la Rete del Ministero della Salute sull’invecchiamento e la longevità attiva, lancia il Vademecum sulla vaccinazione degli adulti realizzato in collaborazione con l’Università di Genova. Ecco tutte le informazioni indispensabili sulla vaccinazione.
In questo articolo
Vaccino Fuoco di Sant’Antonio: come viene fatto
Questo vaccino è studiato per prevenire sia l’herpes zoster sia le sue complicanze, come la Nevralgia Post Erpetica (PHN), che è la più frequente e grave della patologia (si tratta di un dolore forte e cronico che può durare anche degli anni). La vaccinazione viene somministrata con un’iniezione intramuscolare o sottocute nella spalla e offre una protezione duratura negli anni. Può essere co-somministrato con il vaccino anti-influenzale. I possibili effetti collaterali sono di lieve entità: febbre moderata e reazioni indesiderate nel sito d’iniezione.
Per chi è raccomandato
Le persone maggiormente a rischio, che dunque dovrebbero sottoporsi al vaccino, sono gli over 50 e gli individui affetti da malattie croniche o da particolari condizioni debilitanti, come diabete, depressione, eventi stressanti, trattamenti immunosoppressivi, infezione da HIV già conclamata.
Vaccino Fuoco di Sant’Antonio: dove si fa
Il vaccino si può fare presso l’ambulatorio vaccinale o nello studio del medico di famiglia.
Quando si può fare
Ci si può sottoporre alla vaccinazione tutto l’anno ma il medico di famiglia, con il quale è consigliato un colloquio informativo, può suggerire particolari tempistiche.
Per chi è gratuito
Il vaccino è gratuito per chi ha 65 anni (ma solo nell’anno in cui la persona compie 65 anni) e per coloro che, dopo i 50 anni, sono in terapia immunosoppressiva o sono affetti da patologie quali diabete mellito, BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), malattie cardiovascolari.
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