Sembra essere il dolore al braccio dopo il vaccino anti Covid l’effetto collaterale più frequente dopo l’iniezione del siero, qualunque esso sia. In realtà anche con vaccini contro altre malattie accade. Il fatto che però stia colpendo la stragrande maggioranza delle persone vaccinate pone degli interrogativi.
La prima cosa che si può dire è che il dolore al braccio è assolutamente normale. È quello che avviene quando entrano nel nostro corpo sostanze estranee. Lo stesso vale per qualche rash cutaneo.
Il sistema immunitario varia da persona a persona e gestisce gli stimoli in maniera differente. È quindi anche del tutto normale non avere né il dolore al braccio, né i rash cutanei. Non avere il dolore al braccio non significa non avere attivato le difese.
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Perché il braccio fa male?
Come si diceva sono tanti i vaccini che creano questo disturbo nella zona in cui l’operatore sanitario pratica l’iniezione. La spiegazione è un po’ tecnica. All’interno dei tessuti molli, quindi pelle e muscoli, ci sono le cellule APC, cioè che contengono l’antigene. Il loro nome è l’acronimo di Antigen Presenting Cells. Quando entra una sostanza estranea reagiscono, producendo immediatamente anticorpi. È la risposta immunitaria adattiva. Subito dopo l’iniezione però si scatena la risposta immunitaria innata. Questa reazione crea una quantità forte di anticorpi che producono proteine come le citochine, le prostaglandine e le chemochine. Ognuna di queste proteine ha un ruolo specifico. Le citochine aumentano il flusso del sangue, facendo dilatare i vasi sanguigni. Questo provoca rossore e gonfiore. I nervi che si trovano vicini possono irritarsi e causare dolore. Lo stesso avviene con le chemochine. Infine le prostaglandine entrano in comunicazione con i recettori del dolore della zona interessata, nel caso specifico del braccio.
Ci sono differenze tra i vari vaccini?
Tutti i vaccini approvati possono causare questo disturbo, anche se con percentuali diverse. È confermato che i più anziani hanno più raramente questo problema.
Durante i test l’83% delle persone fino ai 55 anni di età che hanno usato Pfizer alla prima iniezione ha manifestato il dolore al braccio. La percentuale scende al 71% nei più anziani. La seconda iniezione ha causato lo stesso problema nel 78% delle persone fino ai 55 anni e nel 66% di quelli più anziani.
Più frequente ancora con Moderna. In questo caso nella prima dose ha avuto il dolore l’87% delle persone sotto i 65 anni e il 74% di quelli dai 65 anni in su. Ancora peggio alla seconda dose: ha avuto il dolore il 90% del primo gruppo e l’83% del secondo.
Molto inferiori i numeri di Johnson & Johnson, l’unico a prevedere una sola dose. Qui il 59% di chi aveva meno di 60 anni ha lamentato il dolore al braccio e il 36% di colore che aveva più di 60 anni.
Perché Pfizer e Moderna hanno percentuali di casi più alte?
I vaccini di Pfizer e Moderna inviano attraverso l’RNA messaggero le istruzioni per la produzione della proteina spike del SARS-CoV-2. L’RNA è un potente attivatore della risposta immunitaria innata, più di quello che avviene con i vaccini “tradizionali”.
Quanto può essere forte il dolore al braccio?
Anche a questa domanda la risposta è dipende dalla persona. La risposta immunitaria resta diversa in ciascuno di noi. C’è chi ha un dolore molto forte che impedisce addirittura i movimenti, chi un dolore sopportabile, altri solo un fastidio e anche chi non ha alcuna reazione.
Il primo motivo per la differenza di dolore è l’età. Più si è anziani, meno dolore si sente in genere. Anche un indice di massa corporea alto può diminuire la sensazione di dolore. In genere dopo la vaccinazione sono le donne a riportare il più alto numero di effetti collaterali, braccio compreso. C’è da sottolineare anche che la sopportazione del dolore dipende anche da persona a persona.
Cosa fare per il dolore al braccio?
Capito che è una reazione normale che non deve destare preoccupazione, gli esperti consigliano di muoverlo, perché stimolare la circolazione sanguigna nella zona può rivelarsi utile. Anche utilizzare del ghiaccio e fare un po’ di stretching può essere d’aiuto. Naturalmente non bisogna esagerare con gli esercizi. Se il dolore è molto forte si può assumere anche del paracetamolo.
Quando rivolgersi al medico?
L’aspetto che deve invece farci chiamare il medico è se il dolore invece di diminuire, resta uguale o addirittura aumenta dopo tre giorni dall’iniezione.