Mal di schiena, mal di testa e coliche renali. Sono queste le condizioni di dolore acuto che spingono ogni anno dieci milioni di italiani a dover ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Il primo problema resta la lombalgia, che da sola rappresenta il 78% dei motivi di accesso negli ospedali. Il 16% si rivolge per la cefalea e il 5% per le coliche renali. I dati sono stati diffusi dal Cesmav, il Centro Studi di Medicina Avanzati.
L’Italia uno dei pochi Paesi ad avere una legge sulla terapia del dolore
È la legge 38/2010 a tutelare chi ne soffre in maniera cronica, sancendo per tutti i cittadini il diritto all’accesso alla terapia del dolore e alle cure palliative. «La legge 38/2010 pone delle basi importanti, ma è necessario studiarne le applicazioni. Le persone debbono sapere che esiste il diritto a non soffrire e il personale sanitario deve saper trattare il dolore nel modo più appropriato» spiega Raffaella Pannuti, Presidente Fondazione ANT, che da quarant’anni è impegnata nelle cure palliative a domicilio.
Il dolore non è solo fisico, ma è anche sociale e morale
L’umanizzazione delle cure, la comunicazione tra medico e paziente, trattare la “Persona” e non solo la malattia. Tutto diventa parte della terapia per combattere il dolore in tutte le sue forme.
Il ruolo della Fondazione ANT
La fondazione si rivolge ai pazienti colpiti da patologie tumorali in fase avanzata e avanzatissima e considera una priorità la lotta al dolore, sia quello continuativo che quello episodico. Dal 1978 ad oggi, l’Ant ha assistito oltre 120.000 pazienti di tumore in dieci regioni italiane in modo completamente gratuito.
La terapia del dolore
Quando il dolore diventa cronico, la terapia del dolore assume rilevanza assoluta allo scopo di limitare il disagio, la sofferenza, la compromissione spesso grave della qualità della vita. La terapia del dolore comprende tutti quegli atti farmacologici, interventistici, chirurgici e cognitivo-comportamentali che hanno lo scopo di ridurre il dolore inutile. In altre parole, si parla di terapia del dolore quando dobbiamo trattare sia il dolore come sintomo, sia come malattia. Una patologia che affligge il 20% della popolazione italiana, mentre nei Paesi dell’Europa gli interessati oscillano tra il 12 e il 25 per cento. Il dolore colpisce dunque un italiano su cinque e rappresenta un’emergenza sociale a cui bisogna dare grande attenzione.
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