Dimensioni del nodulo e tumore. Ma davvero soltanto i tumori della mammella più grossi sono pericolosi? Le dimensioni non contano. Anche i tumori più piccoli – in un caso su quattro – possono essere così aggressivi da richiedere l’uso della chemioterapia. Lo dimostrano i dati presentati a Madrid in occasione del congresso della Società europea di oncologia medica. I noduli fanno parte dei sintomi del tumore al seno, anche se non sono gli unici.
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Dimensioni del nodulo e tumore: lo studio
Lo studio, coordinato da Kostantinos Tryfonidis dell’Organizzazione europea per la ricerca e la cura del cancro (EORTC) di Bruxelles, ha preso in esame 826 pazienti con un tumore della mammella più piccolo di un centimetro. Per ciascuna donna è stato valutato il rischio in due modi:
- utilizzando i tradizionali parametri clinici, che si basano essenzialmente sulle dimensioni del tumore e sull’interessamento dei linfonodi vicini,
- attraverso l’analisi di 70 geni che descrivono l’identikit molecolare del tumore.
Il Dna non mente
Dai risultati è emerso che ben 196 donne (il 24% del totale) erano state giudicate a basso rischio secondo i tradizionali parametri clinici, mentre erano ad alto rischio in base al profilo genetico del tumore. A distanza di cinque anni, quelle che si erano sottoposte a chemioterapia avevano avuto un numero minore di recidive, con una sopravvivenza maggiore, libera dalla malattia e dalle metastasi.
Dimensioni del nodulo e tumore: non tutti i piccoli sono innocui
«Abbiamo verificato che circa un quarto delle pazienti con un tumore di piccole dimensioni è a rischio metastasi e può beneficiare dalla chemioterapia». A parlare è Fatima Cardoso, tra gli autori dello studio e direttrice della Breast Unit del Champalimaud Clinical Centre di Lisbona. «Questa scoperta è stata sorprendente – sottolinea l’esperta. – In base ai soli criteri clinici avremmo detto che questi tumori non erano aggressivi e che le pazienti non necessitavano della chemioterapia. Ma il 24% dei piccoli tumori è dotato di una biologia aggressiva, e ciò dimostra che i piccoli tumori non sono tutti uguali».
FONTE: ESMO 2017